Rileggendo il post scritto ieri sera, sugli stereotipi “scrittore di genere uguale metallaro”, me ne sono venuti in mente altri, che penso molti di voi appassionati di questa sfigatissima passione condivideranno. Vediamoli un po'.
Tutti gli stereotipi dello scrittore (di genere e non)
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Tu hai il demone della scrittura!
Mah, guarda, nemmeno un diavoletto piccolo piccolo... Scrivo perché mi piace inventare storie e creare mondi mischiando il reale con la fantasia, non per liberarmi di chissà quale peso esistenziale.
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Sei uno scrittore, e quindi pubblichi con Mondadori.
No. Devo aggiungere altro?
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Sei un artista maledetto.
Né artista, né maledetto, se non da una certa sfiga ricorrente.
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Come scrittore di genere ami i sigari, il whisky e le avventure di una notte. Giusto?
I sigari, più o meno due/tre volte all'anno. Al whisky preferisco al Cointreau. Riguardo alle avventure di una notte, costano troppo. Nessuno te l'ha detto che noi “maledetti” non guadagniamo un cazzo?
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Quindi se io entro in Feltrinelli trovo il tuo libro?
No. E nemmeno granché d'altro di decente, a voler ben guardare.
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Scrivi horror... come Stephen King!
U-G-U-A-L-E!
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Chissà quante donne...
Vero, vero. Basta digitare “donne nude”... ecco, circa 810.000 risultati.
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Quindi miri al successo, alla fama.
Mi basterebbe non fare la fame, sarebbe già un passo avanti.
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Anche a me piacerebbe scrivere, ho tante idee geniali in testa, ma non trovo il tempo.
O le tue idee fanno cagare, oppure non t'importa nulla di scrivere.
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Sarai alla ricerca disperata di un editore...
Non ci dormo la notte.
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Che scrivi a fare? Tanto in Italia non legge nessuno.
Ops! Questa è vera.