Già da bambina Francesca si dilettava a disegnare su ogni superficie, vera disperazione dei suoi genitori. In età più adulta porta a termine i suoi studi presso il Primo Liceo Artistico di Torino. Il suo vero modulo espressivo è però volto più che verso le tecniche pittoriche dal sentore accademico, all'illustrazione, al fumetto, al design. Frequenta l'Accademia Artistica Pictor e lo IED (Istituto Europeo di Design). Le sue immagini dal tratto sicuro e pulito, il suo amore per uno stile poliedrico a volte sobrio e sofisticato a volte quasi caricaturale, creano dei mondi alternativi dalla bellezza disarmante, dei personaggi teneri e vividi al contempo che confortano gli animi anche quando i temi trattati sono impegnativi o sgradevoli.
E' proprio questo mondo fatto di immagini che racchiudono in un momento tutti i sentimenti, le arrabbiature, le stanchezze che Francesca ricerca e si rifugia. Me lo descrive quasi come un nido protetto dalle intemperie, sicuro, caldo e confortevole dove fare ritorno la sera dopo gli interminabili incontri della giornata. Tutto lì è a metà tra pittura e fumetto, un mondo sorridente un po' vago al quale è approdata dopo aver sperimentato moltissime tecniche di illustrazione che l'hanno tradotta al suo personalissimo stile. Un mondo privato anzi privatissimo costellato di elementi naturali, fantastiche creature e volpi parlanti, un'emanazione della sua interiorità libera di creare per sé stessa senza costrizioni. In effetti è facile e possibile scambiare le sue opere per stampe su tela, io stesso a volte ho avuto questa impressione vedendole al primo impatto. La sua precisione, l'eleganza del suo tratto, il rigore creativo persino nella bozza a matita, le campiture di colore dall'uniformità disarmante testimoniano la sua tendenza al perfezionismo che si manifesta in contrasto con il suo essere una ragazza normale non ossessionata dal dettaglio che pure è trasportato fedelmente nel suo mondo creativo. E' comunque incontentabile Francesca. In questa intervista ho come l'impressione che non si senta mai all'altezza, che ritenga di poter fare sempre di più, sempre meglio (lodevole intento) tanto che per lei è difficile riconoscersi come artista, piuttosto una alla ricerca di qualcosa o in attesa che qualcosa la scelga come è avvenuto per l'illustrazione. Si perchè per lei gli artisti, quelli con la A maiuscola sono coloro che trasmettono con fluidità e facilità e non deludono mai le aspettative. Su questo non sono d'accordo, ma Francesca è irremovibile e, nonostante la sua timidezza e ritrosia mi fa capire con severo cipiglio che non potrò dire o fare nulla per farle cambiare idea (almeno per ora).
Le sue opere nascono in modo quasi schizofrenico: “posso non disegnare per intere settimane e poi, senza preavviso, da dentro inizio a sentire la necessità impellente di creare e rimango sveglia la notte in preda a questo flusso inarrestabile”. E' un'artista affascinata dal gioco e dalla fanciullezza Francesca, ma la sensualità delle sue forme sulla carta bianca è intrigante, come lo sono dolcezza e tenerezza infinita in alcune figure dei suoi fumetti, accattivanti e misteriosi a volte un po' attoniti gli sguardi di alcuni personaggi maschili … insomma la sua è una ricca carrellata di volti pieni di storia, di leggenda, di ricordi vitalizzati dai toni accesi dei colori acrilici che si stagliano a piccole porzioni su figure in bianco e nero; tratti sicuri a penna, matita con inclusioni spesso incontenibili di paesaggi onirici rifiniti alla perfezione per “dare profondità” dice l'artista, ma a mio parere piccoli gioielli frammentati del suo mondo interiore come la Mongolfiera Universo. Un po' “Capellona” come la bambina alla quale è molto affezionata, Francesca si sente vicina al mondo onirico di Musante, ma non si sente incatenata ad uno stile perchè lei si nutre letteralmente di immagini che rendono i suoi occhi e i suoi sogni quasi un Melting Pot di illustratori, pittori, fotografi, artisti di strada di tutte le correnti e le poetiche possibili.
Le sue opere ci invitano a scoprire o riscoprire i mondi che celiamo profondamente all'interno di noi stessi senza paura perchè sono mondi all'interno dei quali, se è necessario, ci si può rifugiare affrontando con leggerezza e senza influenze esterne, le difficili situazioni che la vita ci pone di fronte.
Un desiderio su tutti Francesca lo ha: quello di proporre e far capire a tutti la bellezza visiva e la complessità dialettica dell'illustrazione ahimè, in Italia, ancora poco apprezzata e a tal proposito collabora con Enti Pubblici e Privati in progetti grafici che coniugano l'Arte più accademica con il Design.