Giovanni Manzo, pittore riconosciuto In Italia ed all' estero per la sua pittura.
Napoli è la città che predilige dipingere rivisitandola in chiave moderna.
La tecnica adottata segna un punto di rottura con la figurazione tradizionale napoletana e rende moderne e suggestive le strade icaratteristiche e storiche della città, proiettandola nel mondo in una maniera non più folklorica e da cartolina.
Giovanni, mediaticamente si sta ragionando molto sulla polemica Romana di Piazza Navona per la quale i mezzi di comunicazione di massa sono andati a scomodare direttamente A.B.O., su indicazione del presidente delle commissione commercio Corsetti, A.B.O. ha liquidato la faccenda definito i pittori che occupano quello spazio un intralcio al passeggio, ovviamente io non sono d'accordo e ti chiedo di raccontarmi invece la situazione a Napoli, della quale si parla molto di meno...
Non conosco A.B.O. e non conosco la situazione romana, quindi non posso esprimermi in merito, ovviamente sono ironico, mi preme parlare d'altro.
Quello che so è che in tutte le città italiane manca uno spazio espositivo, dove gli artisti siano a diretto contatto con i cittadini.
Non entro nel merito del sistema dell' arte italiana, personalmente, credo, in una situazione economica deprimente, sia l'ora che i sindaci, di tutte le città italiane, mettano in condizione gli artisti di lavorare.
Penso a Montmartre, ma credo anche che quel modello sia sorpassato; noi italiani possiamo fare di meglio e allestire degli spazi pubblici come se fossero gallerie all' aperto.
Non ci vuole molto spazio, i soldi potrebbero arrivare dagli sponsor.
Per te, nella tua formazione di artista e di pittore, quanto è stato importante il cavalletto a cielo aperto?
Cosa rispondi idealmente da Napoli a Bonito Oliva, che ragionando su questa modalità processuale espositiva, ha definito senza distinguo, gli artisti che la praticano "artieri, produttori di arte già nota"?
Sei d'accordo?
Ti senti un produttore del già noto?
La situazione a Napoli è la medesima di ogni altra città Italica; i ragazzi escono dalle Accademie d'arte e non riescono a trovare spazi, ma sopratutto clienti.
Per allestire e portare opere in galleria al museo e arrivare al pubblico, sono necessari grandi investimenti, che, non solo un giovane artista non ha, ma non sa neanche autovalutare se è il caso di investire su di sé.
Per alcuni "vecchi" artisti, la situazione è ancora piu' tragica, negli anni 80/90 ancora era possibile lavorare e vivere per livelli del proprio lavoro, oggi molti talenti sono costretti a cambiare mestiere per sopravvivere.., ma tutto ciò' è possibile che avvenga in Italia?
Nel paese che nei millenni ha trasmesso il linguaggio dell' arte all'umanità?
Deprimente.
Come è deprimente vedere talenti sprecati e poche leggi che incoraggino la compravendita di opere d'arte, basterebbe, che so, la possibilità per i collezionisti di scaricare l'iva, o incentivi simili.
Ti stai impegnando direttamente nella raccolta firme di una petizione destinata alla giunta De Magistris, che sentore hai?
C'è attenzione da parte della giunta di un linguaggio artistico di genere che comunque ha sempre caratterizzato la diffusione e la caratterizzazione di una scuola pittorica radicata nel proprio territorio come quella napoletana?
Come è il feedback?
Nella pratica, si rischia di consegnare tutta la tradizione pittorica partenopea direttamente nelle mani di privati (galleristi di settore e non), riducendo nella pratica le possibilità di percorso e di formazione dell'arte made in partenope, o mi sbaglio?
Il 30 Luglio ho fondato la pagina facebook "I pittori chiedono al Comune di Napoli l'uso gratuito di una piazza o una strada" e la relativa petizione on line, che nel mese di Agosto, ha gia' ottenuto quasi 1500 sottoscrittori.
Ho la preziosa collaborazione della fotografa Luciana Latte che collabora attivamente anche con "Sorridi Konou Africa Onlus", associazione a scopo benefico per i bambini africani.
Fortunatamente il Sindaco De Magistris ci ha subito accolti ed in questi giorni, ancora vacanzieri, stiamo lavorando con un suo delegato per concretizzare, sotto il profilo tecnico e logistico, l'iniziativa.
Ho un progetto e le idee chiare.
Inoltre penso che un iniziativa del genere serva anche al turismo, al commercio delle attività circostanti, insomma c'è molto da lavorare e le idee, per un futuro roseo, non mancano.