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Siamo fatti di tempo.
Siamo i suoi piedi e le sue labbra.
I piedi del tempo camminano nei nostri piedi.
Prima o poi, si sa, i venti del tempo cancelleranno le tracce.
Traversata del nulla, passi di nessuno? Le labbra del tempo raccontano il viaggio
(Eduardo Galeano – Le labbra del tempo)
A MIA FAIR 2015 IMPRESSIONE ARTEFOTOGRAFIA propone
“LE LABBRA DEL TEMPO” di ALESSANDRA DI CONSOLI
La memoria come luogo, come modo di essere, di sentire.
La memoria come accumulo di oggetti, di persone, di un passato collettivo fatto di tante storie personali.
La memoria che prende forma attraverso le storie, i ricordi, bloccati per sempre negli scatti fotografici che diventano il ponte tra il passato individuale e i ricordi condivisi.
La memoria: autobiografia della stessa artista, che ha dovuto scavare nel suo passato, a lei sconosciuto fino a qualche anno fa, per scoprire il suo presente e dare forma alla sua ricerca d’identità.
Alessandra Di Consoli, fotografa italo cilena, classe 1982, presenta all’edizione 2015 del MIA il suo “Labbra del tempo”. Sviluppato in più fasi, cinque gli anni di lavorazione, il progetto nasce dall’incontro tra la fotografa e l’area dismessa del Linificio Canapificio Nazionale di Cassano D’Adda, uno dei più grandi d’Europa, simbolo di tutte le aree industriali abbandonate. Chiuso negli anni Novanta dopo un lento declino, era un vero e proprio fiore all’occhiello dell’imprenditoria lombarda, circondato da altre eccellenze come il ponte di Paderno d’Adda del 1889 e il villaggio Crespi del 1878, esempio unico al mondo di «Company town» dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Veri e propri luoghi della memoria, che per il Canapificio cassanese si è rivelata un po’ troppo corta, se non fosse per l’opera di recupero svolta negli anni da Alessandra Di Consoli che è tornata e ritornata su questi luoghi alla ricerca dei vecchi utensili, i telai, le corde, le tele, i cassetti dalle chiusure arrugginite. Ma soprattutto alla ricerca delle persone. In oltre cent’anni di attività il canapificio ha dato lavoro a migliaia di persone, era una città nella città, che scandiva anche il passare delle ore con la sirena della produzione. E una volta fuori, c’era il Dopolavoro, dove fra i dipendenti s’intrecciavano conoscenze, amicizie e amori. Tre generazioni di cassanesi si sono date il cambio là dentro fino a che, nel 1995, ha chiuso definitivamente i battenti.
Ed ecco allora che in “Labbra del Tempo” vengono fermati nel tempo infinito dello scatto fotografico i volti, di queste tre generazioni assieme a un gesto, a un attrezzo a un simbolo che li unisce la loro storia personale con la grande storia della memoria collettiva: la Signora Giuseppina, 90 anni, operaia e poetessa multi premiata che cantava ad alta voce le sue poesie sulla strada per il lavoro e che, ormai cieca, porta con orgoglio tra le mani il “fuso” di corde che ogni giorno tesseva; il giovane Sghippo con il timbro che firma infinite volte la propria data di nascita, legata a doppia mandata a quella del linificio; Armando, con le chiavi di chissà quale cassetto – sicuramente con quelle della sua penna era stato forse il primo a riaprire le porte della memoria di questo luogo, scrivendone, Giovanni che per due anni ha usato quell’immenso martello di pietra che ora mostra con orgoglio, Valentina, che ci aveva solo giocato quando era bambina, ma che, come tutti gli altri, è legata dal suo dna a questo luogo.
I ritratti della serie segnano il passo verso un passato che non si riesce in realtà a distinguere del tutto, ma forse proprio perché rappresentano la porta di accesso verso ciò che non si vede: l’invisibile racconto del tempo.
Spiega Alessandra di Consoli: “Penso fermamente che il luogo custodisca la forza di ciò che è stato e in potenza la sua possibilità di divenire. Ho guardato a quella fase in cui per brevi istanti l’area del Linificio si è caricata di nuova vita, di nuove energie creative. In quei momenti dove qualcuno o qualcosa in maniera imprevedibile ha creato nuove storie, ha aggiunto un nuovo strato, e ha lasciato aperta la possibilità di un passaggio verso altre memorie. Vedo uno spiraglio di luce dove si può attuare una nuova stratificazione di senso. Per dare un Senso a ciò che è stato e avere il coraggio di aprire nuove porte. Gli spazi, carichi di storia, si rivelano come luoghi non del tutto abbandonati, ma in attesa di essere di nuovo vissuti, costantemente attraversati dal tempo come fossero organismi vivi”.
Labbra del Tempo è stata esposta:
(con)TemporaryArt al Superstudiopiù 2008 Milano
ARTBOOK MILANO 2009 Milano
THE BOOK CLUB 2010 Londra
L’opera “Giuseppina” è stata selezionata tra i 40 finalisti del premio Arte laguna 2011.
L’opera “Gioco del Tempo” è stata selezionata nel concorso nazionale “Opera/Fabbrica” a Ravenna.
Impressione artefotografia partecipa a MIA Fair presentando l'artista Alessandra Di Consoli.
Impressione artefotografia propone una selezione accurata di opere ed artisti che vuole dare il senso del poliedrico universo della fotografia contemporanea; una varietà di proposte capaci di raccontare il mondo reale e immaginario in tutte le sue dimensioni, attraverso sguardi e sensibilità diverse.
Lo spazio della galleria si propone come punto di riferimento per gli artisti, in particolare coloro i quali abbiano sinora operato al di fuori dei circuiti tradizionali, affinché possano trovare un momento di incontro e di confronto con il mondo del collezionismo.
Una visione certamente ambiziosa, forse venata da un pizzico di follia in questo momento difficile; un progetto che scaturisce dall'esperienza e dall'incontro con gli artisti nell'ambito dell'attività di stampa fine art, contesto nel quale Impressione artefotografia prosegue la sua opera, nella rinnovata determinazione a dare corpo ad opere e concetti di valore assoluto.
Alessandra Di Consoli “Le labbra del tempo”
Mia Milan Image Art Fair, Milano 11-13 aprile 2015
Galleria: Impressione artefotografia
Testo critico di Antonio Arévalo Sagredo
Per informazioni:
Riccardo Melzi, Impressione artefotografia - 328 6884088 - impressionegallery@gmail.com
Anna Gomarasca, ufficio stampa 347 2570779 annagomarasca@gmail.com
Biografia dell’Artista:
Alessandra Di Consoli nasce il 21 giugno 1982 a Tomé, in Cile.
Fotografa ed artista, vive e lavora a Milano.
Dopo aver frequentato il corso di Arti Visive presso l'Istituto Europeo di Design di Milano, si diploma nel giugno 2004 in fotografia sotto la guida di Silvio Wolf.
Ha lavorato al Superstudio 13 come assistente per i maggiori fotografi italiani e stranieri e al SuperstudioPiù come fotografa.
Ha collaborato come fotografa di architettura e ritrattista per il Sistema Bibliotecario Est di Milano.
Dal 2002 inaugura le prime personali in provincia di Potenza e a seguire, nel 2003, in provincia di Bergamo; partecipa a due collettive: Palla al centro organizzata da Unicef presso Palazzo Bagatti di Milano, e all'ottava edizione di Menotrenta, presso lo Spazio Hajech di Milano.
Nel 2004 partecipa alla collettiva Universi Paralleli, presso la Biblioteca Bovisa di Milano e successivamente presso lo spazio espositivo del Comune di Bollate.
Nel dicembre 2004 realizza Tango a fior di pelle, montaggio di immagini fotografiche per la performance della coreografa Gaja Lucchini, durante la seconda edizione della Notte della Danza al SuperstudioPiù.
Nel 2005 espone per il Club Gasoline di Milano nella collettiva realizzata in occasione della serata Lust minute per Radio Lifegate; nello stesso anno, con il video Guerrieri, ispirato a "Comici spaventati guerrieri" di Stefano Benni, partecipa al Munchausen fest, organizzato dal Comune di Forlì.
Nel novembre 2006 inizi il lavoro di ricerca fotografica Memoria dell'abbandono, che riesce ad ottenere i primi finanziamenti da COOP Lombardia e la possibilità di una prima esposizione preludio di un lavoro più ampio che prenderà forma anche attraverso un libro, realizzato grazie al Sistema Bibliotecario Est di Milano, che verrà pubblicato nel 2009.
Nel giugno 2006 è tra i finalisti del premio San Fedele in seguito al quale partecipa alla mostra sul tema del viaggio con la video-installazione Senza limite.
Nel novembre 2007 nasce il Discoarmadio, installazione interattiva itinerante per le strade di Venezia, e davanti all'entrata della Biennale d'Arte Contemporanea. L'installazione, insieme al cortometraggio Interiore e Desolato, viene realizzata dalla GUVIproduzioni, fondata insieme a Luca Marchiori.
Nel dicembre 2007 viene commissionato il Biblioarmadio, installazione creata appositamente per le Biblioteche del Sistema Est di Milano.
Nel maggio 2008, con il Discoarmadio viene selezionata per Audiovisiva 5.0, festival organizzato da Esterni per Milano, per il quale espone al chiostro del Museo Diocesano, e nel giugno dello stesso anno a 7 stanze in cerca d'autore a S. Benedetto Po (MN).
Selezionato tra i vincitori di Orange Calls Italy, il Discoarmadio è presente all'esposizione presso Spazio PolarExpo di Bergamo nel novembre 2008. Nello stesso mese, Alessandra Di Consoli espone con la personale Le labbra del Tempo presso (con)Temporary Art a SuperstudioPiù.
La stessa mostra, accompagnata dalla presentazione del libro Memoria dell'Abbandono, viene esposta nel marzo 2009 presso Art Book Milano. Nel giugno 2009 partecipa al concorso "Premio Libro" alla VIII edizione del Festival Internazionale della Fotografia di Roma con il libro Memoria dell'Abbandono, che viene esposto al Festival.
Nel 2010 inaugura una personale a Londra negli spazi di The Book Club; inoltre partecipa con la sua installazione Drawers alla Collettiva Bianconirico presso il Palazzo dei Crociferi a Pavia. Nello stesso anno, in occasione del premio Milano Donna 2010, indetto dal Comune di Milano, viene selezionata e premiata a Palazzo Marino da Carla Cerati e dal Sindaco di Milano Letizia Moratti per la sezione Fotografia.
Nel 2011 espone per la prima volta, presso GenovArte Satura Gallery, il suo lavoro "Do not share and you' ll feel sated" e viene selezionata per la partecipazione a Genovarte 2011 presso Palazzo Stella a Genova. Nello stesso anno partecipa anche ad ArteCapri, Premio Letitia Cerio al Museo Ignazio Cerio a Capri; riceve una menzione speciale al Premio UFO Fabrik a Modena; viene ospitata con Discoarmadio al Mercudo, Biennale Internazionale dell'Assurdo a Modena; partecipa alla collettiva Premio Opera/Fabbrica a Ravenna ed è selezionata tra i primi 40 artisti ad Arte Fotografica a Venezia; espone una video installazione, Installation Room #1 al PerAspera Festival di Villa Aldrovandi Mazzacorati, a Bologna.
Nel 2012 la sua prima residenza artistica di un mese nella home gallery Vollhofer ArtStudio a Budapest, dalla quale nasce il lavoro Calle de Casa.
Nel maggio del 2013 inaugura una personale presso l'H2C Hotel Milanofiori di Assago, Milano.