Selfie, rabbia e dissenso critico da artista attivista.

 

Selfie, rabbia e dissenso critico da artista attivista.

Il Selfie non è necessariamente uno strumento linguistico dell'artista 2.0 mirante a diffondere e raccogliere idiozia, può essere un fortissimo strumento di connotazione e identificazione poetica e politica. 

Un forte strumento di guerriglia semantica.

In questo spazio abbiamo già parlato in passato del lavoro di Cirillo Salvatore, un artista attivista, socialmente, politicamente e poeticamente impegnato a tutto tondo per riattribuire senso ai linguaggi e le ricerche artistiche contemporanee.

Un suo Selfie, il giorno dopo della sentenza Cucchi, sembra essere, la risposta naturalista e Caravaggesca, ai tanti Selfie di plastica che la cultura politica e mediatica contemporanea ci somministra.

Il suo Selfie è accompagnato da un commento molto crudo che riporto integralmente:

"...l'insulto alla ragione e all'intelletto umano continua, continua l'applicazione di leggi che andavano bene 50 anni fa, se ci scappa il morto è una normale conseguenza; d'altro canto leggi poco funzionali fanno lavorare avvocati, giudici, forze dell' ordine, strutture d'inserimento, di patimento, CREANO LAVORO!!!
Oggi tutto cio che è squallido crea lavoro, il lavoro e' stato scambiato per la sopravvivenza stiamo diventando cannibali metafisici...

Il pensiero generale, che condanna le sostanze invece delle persone che ne fanno un cattivo uso è funzionale al perpetuare l'uso distruttivo di una qualsiasi sostanza.

Bisogna dire, che certe sostanze le ritroviamo citate in testi antichissimi, solo in epoca moderna è nato il proibizionismo e spesso si crea "illegalita'" a tavolino, in maniera progettata e mirata, solo per far camminare il sistema e renderlo fruttuoso.

Quanta gente "mangia" su un arresto di un qualsiasi consumatore?

Forze del' ordine, giudici, prefetti, dispensori sociali, comunità', avvocati e chi più ne ha più ne metta, la "guerra alla droga" ha procurato tanta, ma tanta finanza, fregandosene dell'uomo che ha sempre avuto a che fare con le sostanze, fregandosene della sua natura, creando solo morte, discriminazione e tortura.

Scusate lo sfogo, ma questa è una giornata particolare e la sentenza Cucchi m'indigna".

 

Di un altro Selfie, sempre di area vesuviana voglio scrivere, di Mimmo Marino, ha condiviso un Selfie photobomb di fuoco, nel vero senso della parola, in real time da Caivano, raccontando come stia continuando a bruciare, tra l'indifferenza dei media la terra dei fuochi, dal suo profilo racconta quotidianamente di affrontare tre o quattro roghi nella comunità che vive, lo fa per  scongiurare, monitorare e segnalare alle autorità competenti gli sversamenti e i malfatti a rischio incendio. Lamenta lo scarso interesse mediatico in una situazione d'emergenza permanente che costringe la comunità, quotidianamente a respirare tre o quattro roghi al giorno.

Questi sono approcci al Selfie, che apprezzo molto, altro che Renzi con Barbara D'Urso o Eminem con la gioconda sullo sfondo...

Mimmo Di Caterino

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