LittleItaly, la galleria d’arte di Valentina Tosoni e Pasquale di Molfetta, debutta nel panorama milanese nel 2007 ma trova, finalmente respiro, nel 2010, in via alzaia naviglio Grande 42. Un complesso di loft adibiti a studi di architettura e angoli concretamente versatili che suggeriscono la scelta di occupare uno spazio e adibirlo a galleria d’arte e non solo. Così, LittleItaly, vuole distinguersi come punto di ritrovo, organizzazioni eventi, sperimentazioni e ideazione in itinere e molto altro ancora. Il dehor porticato, richiama temi esotici cui far riferimento sia nel periodo invernale sia in quello estivo. Il nome indica il famoso quartiere newyorkese ma è ben distante dall’idea di associarsi a esso, al contrario, vi è il desiderio di riportare l’eccellenza italiana, proprio in Italia. Un paradosso reale in una contemporaneità capace di stupire all’estero per qualità e fama, dimenticandosi del campanilismo tipico di un paese ben strutturato e con una memoria sociale e storica di cui vantarsi. Lo spazio rivendica, con il nome LittleItaly, derive internazionali per un pubblico a 360 gradi.
Peregrinando tra via Voghera e Via Novi LittleItaly riapre in Alzaia naviglio grande 42 con la personale di Luca Ottonelli. Il pittore genovese, filosofo di formazione, classe 1969, si presenta con una serie di quadri di grande impatto visivo e filosofico. Imponenti tele dominano lo spazio, investendolo di storia, raffinata tecnica pittorica e antropologia. Lo stesso Ottonelli, accompagna lo spettatore nel Grand Tour delle sue opere spiegando una tecnica desueta, ormai sconosciuta: l’uso dell’olio mischiato a ftalocianine che impreziosisce i soggetti, recuperati da dagherrotipi all’archivio Lafayette, di un’allure cianotica in grado di riportarci all’età vittoriana. Davvero molto interessante è scorgere nelle anatomie il cambiamento dovuto alla nutrizione e all’evoluzione, quindi, dalla rivoluzione industriale per arrivare al positivismo “Comptiano”. Matrone, scrutano l’osservatore con fare grottesco e uomini borghesi si circondano di nani felliniani. Sempre presente l’idea della metamorfosi che si manifesta nella rappresentazione di una farfalla monarca e anacronistica: unico punto liberato dal ciano che ci fa da tramite tra quello che siamo e quello che siamo stati. Altro tema preponderante è l’onirico, svelato negli animali da compagnia con profili antropomorfi e muraglie di teste, donne sciamano con il pc e un sacco ricolmo di teste di scimmia. Scelta lungimirante e non facile per Valentina Tosoni che spiega, rispondendo a qualche domanda diretta : l’amore per l’arte, la scelta dello spazio e il ruolo del pittore come protagonista dell’inaugurazione della galleria.
Valentina, com’è nata questa passione per l’arte?
Da piccolina, quando mio padre mi portava in giro per gallerie. Capivo quanto provasse piacere nell'osservare i lavori, piacere che mi ha saputo trasmettere. Da allora sono sempre stata avida di conoscere e vedere, d'andar per chiese, gallerie, musei, città d'arte e così via. Come mai questa scelta di aprire la galleria LittleItaly in zona navigli, al di fuori del circuito convenzionale?
I Navigli sono una delle poche zone che mi fanno stare bene a Milano. Per un paio di anni siamo stati in Zona Tortona, ma è diventata troppo business-way. Mentre i Navigli hanno una poesia intrinseca, non solo perché in gran parte sono stati ideati dal più grande genio dell'arte di tutti i tempi, ma perché ti sanno riempire gli occhi e l'anima.
Hai parlato di punto d’incontro e sperimentazioni, cosa intendi esattamente?
Nel senso che non è un luogo in cui le opere vengono esposte solo per essere vendute. Ogni volta che si produce un'esibizione c'è prima una fase di ricerca, ideazione, che si traduce poi in una di scambio, condivisione, riflessione e partecipazione. Il mio è uno show-space in cui arte, grafica, design, moda e scrittura si incontrano. Dove la musica sarà sempre gradita.
Pasquale di Molfetta (Linus), che ruolo ha, esattamente, in galleria?
Linus ha dato un contributo iniziale perché gli piaceva il progetto. Tra le mille cose che fa, riesce anche a seguire i "lavori in corso" ma da lontano: vuole sempre essere informato su ciò che sta accadendo.
Prediligi un tipo di arte e artista in particolare?
No. Mi piacciono solo quelli veramente bravi. Chi non è artista, ma pensa di esserlo solo perché dipinge, disegna o usa qualche altro strumento/linguaggio artistico, da noi non ha spazio.
Perché hai scelto Luca Ottonelli per l’inaugurazione della nuova sede?
Luca è un grande artista e un vero anarchico dell'arte. Sta per i fatti suoi, non è contaminato, una rarità di questi tempi.
Vedi il tuo futuro in radio o in galleria?
Il giornalismo è il mio lavoro e mi piace, in galleria coltivo la mia passione, penso che possano continuare ad avere un futuro insieme.
Tuo marito,Giordano Curreri, è un artista affermato, come ha contribuito nella scelta di aprire uno spazio espositivo?
Ha contribuito dandomi un sacco di pareri, richiesti ovviamente, a cui, ogni tanto, do ascolto.
Milano sarà l’unica città a ospitare un tuo spazio?
Sarebbe bello espandersi…chissà.Come mai non hai mai fatto una fiera?
Mai dire mai; forse fino a ora non eravamo pronti, desideravamo fare altro o forse non c'era una fiera che ci attirava. Stiamo a vedere, le cose possono sempre cambiare.
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LITTLE ITALY art gallery
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Giacomo momo Gallina