Settembre doveva essere il mese della rivoluzione.
Non sto parlando di politica, dove a tutti gli effetti preferirei una bella restaurazione asburgica, bensì di libri, ebook e affini.
Erano in molti ad aspettare la nuova stagione inneggiando alla caduta dei giganti dai piedi d'argilla, ossia i nostri gerontocratici grandi editori con una competenza in materia sempre più orientata verso il basso. Erano in molti anche a pronosticare che l'onda lunga degli ebook portasse alla ribalta nuovi generi, nuove idee, nuovi autori. Proprio come sta accadendo all'estero. Segnatevi questa frase, perché il punto distopico per noi italiani è tutto qui: abbiamo preso una strada che nulla ha a che fare col vero mercato narrativo occidentale.
È successo qualcosa di tutto questo? Mi duole ammetterlo, ma per ora no.
Anzi, considerando anche l'editoria tradizionale, quella cartacea, non ricordo un settembre così avaro di novità decenti in libreria, dove non ho trovato che un paio di titoli validi. I segnali a me sembrano pessimi, e bisogna dirlo fuori dai denti. Negli ultimi mesi (da giugno a oggi) gli unici libri italiani che ho letto li ho ricevuti in copia-staffetta dagli editori, a scopo recensorio, oppure li ho recuperati a costo zero. Per il resto ho comprato solo romanzi in lingua inglese, e nessun ebook. Gli unici libri elettronici che ho caricato nel ventre dell'IPad sono le autoproduzioni gratuite di 2-3 scrittori la cui abilità oramai è pari a quella di molti colleghi più celebrati. E meno male che ci sono loro!
Mi ero ripromesso di non parlare più di cifre riguardanti ebook e libri, infatti non lo farò. Questo discorso è più di concetto che non di mera statistica.
I nostri editori, salvo lodevoli eccezioni, non hanno capito NULLA della “rivoluzione elettronica”. O, ipotesi anche peggiore, l'hanno capita fin troppo bene e han pensato bene di soffocarla sul nascere, imponendo sul mercato pochi ebook e a prezzi assolutamente non competitivi. Sondaggio semplice: alzi la mano chi di voi ha comprato un ebook italiano. Non valgono gli scaricamenti illegali o gratuiti.
Io rimango dell'idea, magari erronea, che in Italia gli ebook rappresenteranno per molto tempo ancora una validissima alternativa per gli scrittori che si autoproducono, e per le piccole/piccolissimi realtà editoriali. Tutto il resto rimane un grande punto di domanda. Mi duole dirlo (ma anche no), tuttavia credo che la vera rivoluzione elettronica a questo punto la faranno i pirati informatici.
Fate un controllo, se non ci credete: si trovano già centinaia di titoli digitalizzati e scaricabili gratuitamente. Basta sapere dove e come cercare. Peccato però: io un prezzo onesto per gli ebook lo pagherei volentieri. Ma tanto che importa? A rimetterci saranno sempre e solo lettori e scrittori. Agli editori basterà proporre il solito ricettario di Antonella Clerici o l'ennesimo libro scritto da uno dei comici di Zelig, e i conti torneranno più o meno in pari.