Mauro De Carli - "The second born" - 2011 - puntasecca - linoleumgrafia - 35x50 cm - 20 es.
Non so perchè, ma quando Mauro De Carli (Milano, 1980; vive e lavora a Milano) mi parlò di una concezione materiaista dell'origine dell'umano per illustrare la sua produzione artistica, il mio pensiero corse a quel Claude Adrien Helvétius, philosophe dell'Illuminismo francese, e al suo trattato De l'Esprit, pubblicato a Parigi nel 1758 e subito bruciato sulla pubblica piazza come libro proibito dal clero e dal potentato politico. Naturalmente non auspico la stessa fine per le incisioni di Mauro De Carli, ma l'ispirazione vagamente deista che traspare dai suoi soggetti mi fa pensare alla condivisione di certe scorribande del pensiero condotte da quei philosophes francesi che si cimentarono nell'impresa titanica dell'Encyclopédie.
Ad ogni modo, le incisioni del De Carli portano con sè il portato di quella nobile disciplina della tecnica incisoria che è un piacere dei sensi "multistrato": non solo per il godimento del compulsare la carta pregiata su cui è incisa l'immagine, ma anche per il piacere di vedere sovente tali opere racchiuse in un libro d'astista. Come nel caso di Mauro De Carli, presentatomi anni fa da un validissimo pittore come un artifex optimus (non disse esattamente così, ma il senso è lo stesso), al quale auguro di trovarlo, quel libro proibito del povero Helvétius, e di tributare in qualche modo il temerario philosophe con le sue incisioni così enigmatiche e vive.