Alfano
Odissey, 2012
tecnica mista su tela
220x200 cm
C'è un mondo bizzarro da qualche parte, fatto di Puffi, arcobaleni e mostri dalle sembianze improbabili. Nel mezzo di questo paradiso trash-pop, in cui i colori si accendono e i nonsense prevalgono, c'è Alfano (Lodi, 1981).
Artista eclettico - un po' illustratore, un po' pittore, un po' street artist – Alfano parte dal contesto dei graffiti, da cui negli anni si evolve, alimentando sempre più un approccio al disegno gestuale e alla spontaneità del tratto. I suoi lavori, dal profondo spirito ludico, sono mix esplosivi e dinamici in cui icone mediatiche, supereroi deformati e personaggi legati alla memoria collettiva, convivono alternandosi a situazioni più personali e connesse all'artista.
In questo mondo delirante, sempre surreale, grezzo e primitive, Alfano si muove adoperando carta, tele e soprattutto muri. La valenza “street” occupa infatti uno spazio importante nella sua ricerca, cartina di tornasole della sua poetica: passando dalla matita agli sprays, l'artista trasferisce sulle grandi superfici della città i suoi personaggi, popolando gli spazi urbani di forme e colori che invitano l'osservatore a prendere atto di una realtà liquida, in cui le immagini regnano e i significati si mescolano senza razionalità.
Alex Urso
Se fosse una canzone suonerebbe così: