Paolo Gonzato - L'isola delle Rose, A Palazzo Gallery

 

Paolo Gonzato, L'isola delle Rose | Andrea Lacarpia

 

 

 

Nel centro storico di Brescia, città ricca di edifici risalenti al Cinquecento e al Seicento, la A Palazzo Gallery utilizza il primo piano di Palazzo Cigola, uno spazio espositivo fastoso, ricco di decorazioni e specchi, diametralmente opposto all'asettica tipologia white cube che oggi annoia nella sua standardizzazione.

Se già l'ingresso dell'antica dimora Cigola incute un po' di timore reverenziale, una volta saliti al primo piano ed entrati nella galleria si viene proiettati in una dimensione sospesa e indefinita, per via dell'interazione tra le opere contemporanee e l'ambiente antico. Una sensazione che si può comparare, per esagerazione, a quella che si avverte quando si entra in un luogo sacro, stato d'animo funzionale alla consacrazione degli oggetti al rango di opere d'arte contemporanea, considerando essa come attuale adattamento delle antiche simulazioni che in passato suggerivano l'esistenza di una dimensione trascendente.

L'installazione di Paolo Gonzato, allestita nella project room della galleria, sfrutta appieno la ricchezza del luogo che la ospita, inscenando un dramma decadente ispirato alla vicenda dell'Isola delle Rose, piattaforma artificiale costruita nel mare Adriatico nel 1968 e autoproclamatosi nazione indipendente, per essere subito dopo occupata dalla polizia e demolita. Nella mostra di Gonzato si ha l'impressione che la stravagante utopia dell'Isola delle Rose, velocemente soppressa per ristabilire la triste normalità, abbia lasciato delle tracce, dei segmenti della propria struttura che la costituiva e la separava dal resto del mondo, la isolava da esso come un paradiso incontaminato nel quale inventare una nuova realtà.

La sala espositiva è dominata da un grande accumulo di assi di legno, di quelli generalmente utilizzati per delimitare i cantieri stradali, dipinti dall'artista con strisce oblique bianche e blu, sovrapposti in ordine sparso e in equilibrio precario, come ad indicare una deflagrazione appena avvenuta. Le barriere stradali, già utilizzate da Gonzato in altre occasioni, qui si caricano di una grande forza drammatica, grazie all'ambientazione e all'ampiezza dell'intervento. La distruzione di un mondo, con i suoi sogni e speranze, viene qui descritta con efficacia, teatrale ma comunque equilibrata nella riduzione cromatica al bianco e blu, colori che rimandano alle navi e ai luoghi in prossimità del mare. I vivaci giochi optical dovuti alla ripetizione delle linee, tagliate e mosse come nel gioco dello Shanghai, creano un effetto cinetico all'insieme.

In una zona più appartata sono esposte altre opere nella quali si ripropone il blu intenso dell'installazione principale: una carta e una tenda semidistrutte, oltre a un vaso dalla forma indefinita, esposti come reperti sopravvissuti alla catastrofe.

In un'epoca come la nostra, nella quale la società capitalistica è da tempo entrata in una fase di decadenza, è viva la sensazione di vivere in un mondo in rovina, come ben mostrato dalla mostra di Paolo Gonzato, il quale riesce a farne un'interpretazione nel contempo drammatica ed estetizzante, come tipico di gran parte delle più interessanti esperienze dell'arte degli ultimi anni.

 

 

Info:

PAOLO GONZATO, L'ISOLA DELLE ROSE

A Palazzo Gallery / Piazza Tebaldo Brusato 35 / BRESCIA

Dal 29 settembre al 30 novembre 2012

Tel + 39 030 3758554 www.apalazzo.net - art@apalazzo.net

Informazioni su 'Andrea Lacarpia'