Il viaggio nel percorso artistico di Dario Molinaro. Dal disegno -essenza della creazione - rigorosamente in bianco e nero, l’artista foggiano “neofolk” giunge al tripudio cromatico. Mantenendo come nucleo d’ispirazione creativa la letteratura e la poesia otto-novecentesche. Lo spazio Elastico di Bologna ospita la personale “Sotto le palpebre ingombre”: una quarantina di opere che testimoniano l’attività artistica di Molinaro nell’ultimo anno. E la trasformazione della sua tecnica espressiva, partita dal disegno in china e grafite per giungere all’esplosione vitalistica del colore, attraverso tecniche miste che passano dalla tempera, alle matite colorate, all’acquerello, ai colori ad olio. Il segno e la metafora - dunque l’intero universo simbolico che contraddistingue la poetica di Molinaro - risultano arricchiti ora da un potente vitalismo cromatico che libera l’impulso, l’impressione, l’emozione dell’artista, giungendo a una poetica originale e scevra da definizioni o classificazioni di sorta. Liberando sempre più la fantasia. Lobodilattice ha intervistato l’artista pugliese, pronto ad inaugurare il prossimo 6 novembre - all’associazione No Name Space di Milano- la personale “Soffermarsi troppo sull’Io causa una terribile stanchezza”:
Cosa ti ha ispirato ad introdurre il colore ad un certo punto del tuo percorso artistico?
Sono convinto che per un artista o comunque per chiunque produca qualcosa definibile "arte" esistano delle sensazioni e delle emozioni che vanno al di là del semplice gesto artistico e che caratterizzano la propria evoluzione. Questa è una premessa per farti capire che il "relax mentale" giunto ad un certo punto della mia vita grazie ad una persona in particolare mi ha portato ad essere anche più sciolto nel disegno. Avevo molta paura del colore, ero molto concentrato sul fare figure perfette e visibilmente chiare, con un po’ di forzatura ho pian piano iniziato ad introdurre il colore che ad un certo punto è esploso, è diventato necessario. Qualche giorno fa stavo completando un disegno a matita, solo con matite, di colpo ho avuto l'impulso di mettere del giallo, tanto giallo. Il colore più importante oggi per me è il verde.
Qual è il significato che sottende al titolo della tua ultima mostra-raccolta?
"Sotto le palpebre ingombre" può avere mille significati, a me fa pensare tante cose. L'importanza del vedere, l'importanza degli occhi, dello scegliere cosa guardare...da sempre siamo stati educati all'osservare per capire, oggi però siamo bombardati da immagini a qualunque ora del giorno e della notte. Le palpebre ad un certo punto si appesantiscono e si chiudono, sotto le palpebre ci sono gli occhi e volevo soffermarmi su questi ultimi. Attraverso lo sguardo dello spettatore io mi racconto e vi racconto quello che mi sta succedendo. Tante cose belle quindi.
Ci sono avanguardie artistiche nell'arte contemporanea italiana, a tuo avviso?
Per quanto mi riguarda la parola "avanguardia" nel 2013 è un po’ controcorrente. Ci sono indubbiamente (non lo scopro certo io) tanti pittori e disegnatori fortissimi in Italia. Non sono molto interessato ad inserire in categorie quello che vedo, vedo ciò che mi piace e mi ispira e mi da voglia di fare altro. Si guarda sempre molto all'estero, come quando si viaggia, generalmente si preferisce andare ad Amsterdam piuttosto che a Nardò. Nardò è molto bella. I pittori e i disegnatori italiani sono forti. Ma forse sto divagando...
Da Foggia a Milano: per un giovane artista emigrare dal Sud al Nord è un must per la sua evoluzione artistica?
Diciamo che per me era arrivato il momento giusto a livello interiore di fare questo passo, poi per la mia evoluzione artistica era fondamentale. A Foggia non ci sono stimoli, a Milano c'è la vita.
Quale poeta o letterato ti sta ispirando maggiormente nell'ultimo periodo della tua attività artistica?
Leggo sempre, in diversi momenti della settimana, poesie di Dylan Thomas. Mi fa sentire bene. Poi ultimamente ho letto "Umiliati e offesi" di Dostoevskij, un paio di libri di Bauman che mi hanno ispirato una nuova serie di disegni; amo molto la poesia comunque, Keats è sempre il mio preferito.
http://dariomolinaro.blogspot.it/
Fino all’11 novembre 2013
“Sotto le palpebre ingombre” - Dario Molinaro
Spazio Elastico
via Porta Nova 12 - Bologna
Orari: dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00
Infoweb: http://dariomolinaro.blogspot.it/; http://www.elastico.org
Dati biografici:
Dario Molinaro (Foggia, 1985), è laureato in Decorazione presso l’Accademia delle Belle Arti di Foggia. Attualmente vive e lavora a Milano. Le sue principali mostre personali sono: “The visions all are fled”, rivaartecontemporanea; Lecce, “Step09 The new Art Fair” terza edizione, Stand rivaartecontemporanea, Museo della Scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci”; Milano (2011). Le principali collettive a cui ha partecipato sono invece: "ART MOSCOW - INTERNATIONAL CONTEMPORARY ART FAIR", stand rivaartecontemporanea - the Central House of Artists; Moscow (2013), “L’Arte che aiuta i bambini”, a cura di I. Quaroni, AAM 2013 - Spazio Eventiquattro Gruppo Il Sole 24 Ore; Milano (2013), “All I Desire”, a cura di A. Lacarpia e P. Di Lecce, Spazio Orlandi; Milano, “Cutlog 2012, Foire d’art contemporain”, stand Romberg Arte Contemporanea, Bourse de Commerce; Parigi, “L’ESSENZIALE”, a cura di Galleria Disastro, Spazio Nastro Say Yes; Milano, “PARÁDEIGMA”, a cura di I. Bergantini e A. Trabucco, Romberg Arte Contemporanea; Latina, “Ouverture”, a cura di R. Lacarbonara, A. Frugis, N. Zito, Fondazione Museo Pino Pascali; Polignano a Mare (BA) (2012), BLOOOM – the creative industries art show Art Fair, Stand Fabrica Fluxus Art Gallery; Colonia (Germania) (2011).