"...Ma soprattutto non voglio essere sollecitato, tormentato, intuito, previsto, copiato, commentato, criticato, chiacchierato. Ci sarà tempo, quando la mia intelligenza avrà finito il suo lavoro, per l'esercizio della stupidità altrui..."
Marcel Proust
Una serie di domande volte a conoscere i gusti e le aspirazioni personali di chi vi risponde. Un questionario proustiano da me reinterpretato. Malgrado la denominazione possa indurre a pensare che sia stato creato da Marcel Proust, il grande scrittore francese si limitò a fornire le proprie risposte. Non si tratta di un test psicologico, poiché non è corredato di interpretazioni di alcun genere; ha il solo scopo di conoscere meglio se stessi e gli altri.
Il mio sarà un viaggio nella quotidianità di un artista. Lo incontrerò nella sua stanza, nel suo studio, nella sua cucina...lo seguirò per le strade di città, al supermarket...insieme pranzeremo, berremo del buon vino... ci racconteremo, e insieme a lui svelerò al pubblico chi si cela dietro a un'opera d'arte.
Presenterò l'artista attraverso degli audio|video, lontano dalla sua opera artistica, immerso nella sua quotidianità, attraverso il suo vedere e il suo respirare.
"No, io non troverò più bello un quadro perchè l'artista avrà dipinto in primo piano un biancospino, sebbene non conosca nulla di più bello del biancospino, perchè voglio essere sincero e so che la bellezza di un quadro non dipende dalle cose che vi sono rappresentate. Io non farò collezione di immagini di biancospino. Io non venero il biancospino, lo vado a vedere e a respirare".
Marcel Proust
Matteo Galvano
http://www.matteogalvano.it/Index.htm
L'architettura come arte delle forme degli edifici secondo criteri prestabiliti è finita
Con Matteo Galvano un ricordo architettonico non si conserva, ma si ricostruisce...
Lui ricostruisce sul passato senza distruggere le sue fondamenta... Fonde la storia dell'architettura in un unico linguaggio visivo.
"una casa è una macchina da abitare. Bagni, sole, acqua calda, acqua fredda, calore a volontà, conservazione del cibo, igiene, bellezza e proporzione..."
Le Corbusier
A volte, trovandosi davanti all'opera di Matteo Galvano, si ha la sensazione di osservare della grandi astronavi, capaci di farci viaggiare nel tempo.
Opere realizzate interamente con la biro PaperMate, si comprende subito la vocazione architettonica dell'artista. Anche gli schizzi preparatori dell'opera finale, non sono semplicemente degli abbozzi, ma veri e prorpi studi. Accanto ad ogni disegno, infatti, abbondano note e appunti... pensieri e forme.
Osservando la sua opera, spesso mi riporta al giovane architetto comasco Sant'Elia, quando, sue architetture e strutture sognanti si ergevano su grandi fogli bianchi... senza mai preoccuparsi se queste un giorno venissero realmente realizzate, tanto erano improponibili e incostruttibili.
Ma... lo sappiamo come i grandi geni vivono in dimensioni, tempi e mondi improponibili alla logica contemporanea.
Come Antonio Gaudì la sua vocazione e ispirazione artistica è biblica... Lo stesso senso mistico e religioso accompagna Matteo Galvano attraverso la sua quotidianità, rivolgendosi al prossimo come se stesso fa con la biro a contatto con la carta...