Millequadri, mille idee 2.0: l'arte nell'era della riproducibilità social

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Mentre i soliti Curatori sorseggiano cocktail a settari vernissage, ed i professori neo-abilitati sono costretti a scannarsi con i professori precari aspiranti abilitati per un palmo di cattedra, si sta per chiudere il I ciclo del TFA ordinario nella classe A-061, per l'insegnamento della Storia dell'Arte negli Istituti Superiori, e pare che l'evenienza burocratica sia scivolata via tra sbuffi e polemiche - probabilmente: entrambe giustificate - ma senza che siano stato riaperti (con qualche dubbio sul ri iterativo) i problemi della didattica, della formazione e, diciamola tutta, della sostanziale ignoranza plurigenerazionale su di una disciplina inspiegabilmente negletta, tanto dal sistema scolastico quanto dall'Amministrazione del perennemente squattrinato Ministero per Beni eccetera eccetera. 

Costruire la conoscenza, o almeno insegnare ad imparare, è operazione da compiersi destrutturando gli ostacoli epistemologici - in parole povere: intervenendo sull'ingenua visione dell'arte dei discenti, o meglio, in-visione (nel senso di inviso e\o di non visto). In parole ancora più povere, povere quasi quanto quel Ministero: come spieghi Annibale Carracci a chi ha gli occhi pieni di Alfonso Signorini o di Mario  Balotelli? Da questo punto di vista - le parole ritornano - vien da dire che maturare la percezione della cultura o incultura visiva dell'osservatore è uno spunto rimarchevole sia nell'ottica del Professore alle prese con gli adolescenti, che, in generale, di chiunque si occupi di formazione: visto che, come disse  Michelangelo a 87 anni, prima di morire, "ancora imparo". Perifrasi ante-litteram di quella che i pedagogisti avrebbero poi chiamato lifelong learning

Con l'invasione crescente della volgarità, peggio, come sottolineava qualche giorno fa il quotidiano inglese The Guardian, di forme subdole di pornografia, l'utilizzo virtuoso del web e dei social network può diventare un toccasana per costruire un'alfabetizzazione dello sguardo, uno stimolo all'auto-educazione, alla cura del proprio gusto. Nei migliori dei casi, come per il sito Web Gallery of Art, parliamo persino di risorse da cui attingere per ampliare l'archivio d'immagini del Professore di Storia dell'Arte, rispetto ai risicati manuali; o dell'amatore, rispetto alla Gioconda sulle tazze da latte. Abbiamo scelto di valutare, in questo senso, un fenomeno tutto italiano: il sito Millequadri, ma soprattutto la sua pagina Facebook, con tanto di pagine collaterali, che funzionano da vere e proprie comunità di pratica. A volte più competenti, quasi sempre più passionali rispetto a contesti "ortodossi"; ma soprattutto - ed è qui che, ahimè, le Gallerie rischiano lo scacco - più o meno quattro o cinquemila volte più estese rispetto alle mostricine con buffet dell'ultimo pittore da far conoscere a qualche snob. Abbiano intervistato il fondatore, Sigfrido, sollecitandolo sulle possibilità educative del progetto. Meglio una marchetta ad un sito web per tutti che il marketing elitario della curatela contemporanea: un'intervista laboratorio con una fucina di idee. 
 

Come nasce e come cresce il progetto "Millequadri"?

Sono Sigfrido il fondatore della pagina “I 1000 quadri più belli di tutti i tempi” che nasce su Facebook nel novembre 2011 per il desiderio di raccogliere i miei dipinti preferiti. La pagina nel giro di poche settimane ha raggiunto un ragguardevole numero di appassionati che hanno iniziato ad interagire commentando i post e proponendo a loro volta delle opere creando un circolo virtuoso. Ho capito che quello che era nato come un piacere personale, rispondeva ad un grande desiderio di pittura da parte degli utenti del social network. Mi sono così ulteriormente concentrato sull’interazione, ho cercato di stimolare i fans della pagina ad intervenire sempre più attivamente ed anche a guardarmi intorno cercando di dialogare con altre pagine che avevano finalità affini. Allo stesso tempo cresceva in me un senso di responsabilità per l’attività svolta che mi ha portato a puntare sempre di più a fornire informazioni aggiuntive ai dipinti proposti per evitare di proporre un semplice elenco.
Dal febbraio 2013 è anche online il sito millequadri.it che porta con sé lo spirito presente nel social network e che vive tutt’ora una prima fase di test in attesa di proporlo con tutte le sue potenzialità compreso un forum dedicato alle discussioni.
Da alcuni mesi inoltre su Facebook ci siamo strutturati con una piccola redazione e ci dividiamo i post giornalieri con degli appuntamenti abbastanza definiti. La redazione è composta da Luca, Stefano, Diego oltre che da me. Ci sono poi altre collaborazioni delle quali parlerò più avanti.

Il tuo intento è prevalentemente divulgativo. Sembra che "divulgazione" sia diventata una parola sgradita a chi si occupi d'arte, come se fosse un declassamento plebeo rispetto alla presunta leadership di Professori, Scienziati e Curatori. Quali pensi siano le potenzialità del web rispetto alla diffusione dell'arte? Tutto ciò che diventa di massa è necessariamente inefficace nel campo della cultura?

Millequadri raccoglie lo spirito del web 2.0. In questi ultimi anni grazie a blog, forum, siti, social network ho recuperato una enorme quantità di informazioni circa pittori ma anche interi movimenti che mi erano sconosciuti. Non ho una preparazione accademica (sono psicologo di formazione) ma coltivo la passione per la pittura da tre decenni leggendo libri e visitando mostre e musei. Ma il web mi ha veramente travolto positivamente di stimoli facendomi scoprire tantissimi artisti che forse non hanno sconvolto la storia della pittura ma certamente hanno ribaltato le gerarchie dei miei gusti. La volontà di far crescere la pagina è fortemente sostenuta dal desiderio di condividere queste scoperte. Il messaggio è: la pittura non sono solo le opere che finiscono sui media perché battute a suon di milioni o quelle che appaiono nei manuali di storia dell’arte. Ognuno può comporre una propria collezione privata nell’hard disk del computer, anche se tengo a sottolineare che Millequadri spinge molto in direzione della visita dal vivo di mostre e musei. Il web quindi come stimolo e confronto con altri appassionati per poi approfondire sul campo visitando monumenti e città d’arte.

Arte diffusa non è arte "insegnata": ma ciò non toglie che un progetto come il vostro, specie strutturandosi in percorsi tematici interni, possa riuscire utile dal punto di vista didattico, specie considerando la timida diffusione di LIM e strumenti multimediali. Hai mai pensato al possibile impatto di "Millequadri" rispetto a strategie d'insegnamento? I manuali presentano sempre la stessa solfa di repertorio...

Dicevo prima del senso di responsabilità nel dare informazioni agli utenti. Il rischio di una collezione per quanto bella e accattivante di dipinti è quello di essere fine a se stessa, una collezione da sfogliare distrattamente. Per questo, consapevole dei miei limiti, ho cercato supporto in altre persone che condividessero la stessa passione ma che avessero anche una solida preparazione accademica. E’ il caso di Luca, un redattore di Millequadri, che come fan della pagina un giorno mi scrisse: “perché proponi poche opere del rinascimento e del barocco?” Così gli proposi di farlo lui direttamente. Come studente universitario di storia dell’arte, Luca ha gli strumenti per affrontare artisti impegnativi di quelle epoche e da alcuni mesi sta portando avanti alcuni dei percorsi ai quali accennavi (Caravaggio, il Barocco, il disegno nel Rinascimento) e che sono molto apprezzati dai fans.
Da parte mia, anche quando propongo pittori di “genere”, ad esempio i paesaggisti ottocenteschi, che sono graditissimi agli utenti, cerco di documentarmi e fornire informazioni corrette oltre ad esprimere il mio punto di vista sull’opera.
Molti insegnanti seguono la pagina Millequadri e alcuni ci hanno scritto dicendoci esplicitamente che utilizzano a scuola i materiali pubblicati. L’archivio della pagina è strutturato in gallerie, alcune sono tradizionali, per autore e per movimento, ma poi ci sono gallerie che affrontano temi particolari come “le finestre” oppure “il sonno” nella pittura. Sono percorsi anomali, innovativi se vogliamo, ma senza una valenza scientifica; credo che gallerie come queste possano stuzzicare l’interesse e mostrare l’arte sotto un punto di vista meno noioso e meno distante dalla realtà. Confrontando ad esempio una veduta urbana di uno o due secoli fa con una contemporanea si possono cogliere le trasformazioni delle nostre città, vedere i mezzi di trasporto a cavallo o gli abiti dell’epoca e confrontarli con il traffico caotico e i palazzi di vetro di oggi. E’ un approccio all’arte che affascina e conquista.


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Nella presentazione della pagina Facebook, si legge: "Girovagando per la rete ho raccolto tanti spunti, scoperto molti artisti, apprezzato intere correnti che sono emarginate se non tagliate fuori dalla storia dell'arte ufficiale". Se la "libertà" del tuo occhio e l'attitudine da amatore possono essere tacciate di dilettantismo, è pur vero che la forma mentis dell'esploratore, curioso, aperto, proteso al contatto continuo con l'opera, è assai più stimolante della cultura libresca. E' possibile, secondo te, un'onda di ritorno dal tuo sito e da altri progetti web nei confronti della ricerca, ma soprattutto della comunicazione nell'arte?

Fermo restando che mi piace questa immagine dell’occhio libero di spaziare con curiosità, come accennavo prima, Millequadri ha strutturato col tempo una piccola redazione con l’obiettivo di consolidare e diversificare le competenze. Il nostro obiettivo non è certo quello di riscrivere la storia dell’arte, quanto forse di cercare di colmare una sorta di profondo distacco che ci sembra di cogliere tra gli studiosi ed il pubblico dell’arte, una distanza che emerge prepotentemente in tanti commenti sulla pagina.
Molti dei nostri utenti frequentano mostre, sono turisti culturali, leggono saggi e manuali di storia dell’arte, seguono divulgatori come Daverio e Caroli. L’approccio della pagina è da “appassionato ad appassionato”; col tempo stiamo cercando di crescere con i nostri fans, di sviluppare una sorta di “dilettantismo esperto e curioso” che si rinforza nello scambio di esperienze e proposte. Non sono poi mancati i contatti con alcuni collezionisti e anche con docenti universitari o musei che hanno colto lo spirito della pagina e si sono resi disponibili a collaborazioni perché percepiscono un modo alternativo per avvicinare il pubblico all’arte.
La lettura dei commenti è anche interessante perché rivela alcune delle lacune più forti e radicate nella conoscenza dell’arte.
Ci sono due commenti opposti che sottendono la medesima semplificazione; si tratta di “sembra una foto” come espressione di ammirazione per un’opera figurativa e “lo farebbe anche un bambino” come espressione di disappunto verso un’opera astratta o di avanguardia. Queste due polarità riflettono il medesimo limite di fondo, valutare un dipinto principalmente sulla base della sua aderenza al vero, come se la bravura del pittore andasse misurata attraverso la verosimiglianza al reale. Da questi spunti, che ripeto emergono continuamente, potrebbe partire un’azione didattica mirata.


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L'interazione vivissima sulla pagina Facebook attesta che l'avvicinamento all'arte è forse più praticabile di quanto la negligenza ministeriale (e buttiamo nel calderone sia l'Istruzione che i Beni Culturali) faccia supporre. Come descriveresti "l'utente medio" di Millequadri? E soprattutto, si può costruire una tensione al gusto per la bellezza, un senso critico dello sguardo tale da farne, anche, utenza dei musei?

Fermandosi al lato anagrafico Facebook fornisce statistiche abbastanza accurate: 2/3 dei fans è femminile (la statistica credo rifletta indicativamente anche la frequentazione di mostre e musei). Le fasce di età sono ben distribuite, c’è un numero pressoché uguale di ventenni, trentenni, quarantenni e cinquantenni con una componente minore di under venti ed over sessanta.
Sul piano culturale la preparazione mi sembra elevata, soprattutto, come accennavo prima, noto che tanti sono già fruitori culturali. Se annunciamo attraverso un post che è in arrivo una mostra tanti commentano “ci andrò” oppure spesso ci capita di pubblicare un’opera conservata dall’altra parte del mondo e qualcuno prontamente commenta “l’ho vista ieri”.
E’ difficile valutare quante persone che ci seguono possano essere stimolate ad entrare magari per la prima volta in una pinacoteca. Certamente in molti ci ringraziano perché attraverso la pagina riaccendono un interesse perduto, spesso abbandonato sui banchi di scuola.
Visto che accennavi ai Beni Culturali, di recente abbiamo affrontato il tema dell’ultimatum che l’UNESCO ha dato al governo italiano per fermare il declino di Pompei. Sulla pagina le reazioni sono state tante e durissime. Allo stesso modo abbiamo parlato dei danni dl patrimonio artistico causati dal terremoto in Emilia: abbiamo raccolto tantissimi messaggi di persone sinceramente allarmate e dispiaciute per la situazione. Al momento possiamo raccogliere degli umori ma abbiamo in progetto anche di lanciare dei veri e propri appelli alle istituzioni.

E' interessante osservare come molti utenti chiedano delucidazioni di carattere storico o iconografico. Il gruppo dei visitatori si trova quindi un museo virtuale, auto-educante, in cui si attivano processi formativi di cooperative learning e di mediazione culturale. D'altro canto, però, l'effetto "cartolina" è sempre in agguato: fruizioni distratte e banalizzazione. E' un rischio congenito da accettare in nome della passione? Forse è meglio avere 1000 dilettanti che 2 specialisti.

La pagina in termini di fans iscritti supera i duecentomila e la crescita è costante. La mia sensazione è che esista un rapporto equilibrato tra utenti esperti ed utenti “distratti e superficiali”
Abbiamo creato, esternamente a Millequadri, anche una piccola rete di redattori di pagine facebook dedicate all’arte per confrontarci sulla nostra attività. Tra di noi emerge spesso lo sconforto nel vedere quotidianamente le medesime banalizzazioni o la delusione nel cogliere una scarsa attenzione di fronte ad un artista particolarmente difficile ma che reputiamo di valore.
Quello che mi conforta è notare come, appena facciamo un errore o c’è un refuso su una data o una collocazione dell’opera, scattano improvvisamente diversi commenti volti a correggerlo. Dico che mi conforta perché si fanno vivi tanti esperti che magari evitano il commento di rito “che bello” ma non fanno scappare l’errore. Per questo penso che ci sia uno zoccolo duro di esperti molto attenti che ci segue in modo silente salvo intervenire, anche con autorevolezza, quando ce n’è bisogno.
Millequadri rientra in un fenomeno in grande crescita, quello della fruizione online dell’arte, che ha attirato ormai anche colossi come google. In mezzo ad una grande quantità di database, comunque di grande valore, cerchiamo di distinguerci portando contenuti originali.
Non trascuriamo anche l’aspetto ludico, ad esempio attraverso dei quiz dedicati alla pittura oppure rivolgendo domande simpatiche ed evocative come “da quale artista avresti voluto essere ritratto?” o “in quale quadro ti piacerebbe vivere?” che scatenano le reazioni dei fans. E’ un modo per avvicinare gli utenti, presentare loro l’arte come qualcosa di non necessariamente difficile e distante.
Un’altra iniziativa molto seguita è stata “SOS maturità”. Quando ci siamo accorti che molti maturandi ci chiedevano privatamente consigli sulle tesine di arte per gli esami, abbiamo coinvolto tutti gli utenti perché si aiutassero reciprocamente. Anche in questo caso siamo rimasti colpiti dalla competenza dei fans, alcuni indubbiamente professionisti della materia o studenti di arte e materie affini.

C'è una netta prevalenza della pittura, come tu stesso dichiari, rispetto alla scultura e all'architettura. Hai valutato una possibile espansione del progetto alle altre arti? Ci sarebbero già alcune "pagine satelliti" che approfondiscono particolari periodi o tematiche.

La pittura nel suo complesso è centrale nella pagina ma abbiamo derogato a questa vocazione aprendo ad altre forme d’arte ad esempio alla scultura.
La collaborazione con altre pagine specializzate è già fattiva. Stefano ad esempio, uno dei redattori, gestisce una sua pagina dedicata alla pittura italiana dell’800; ho chiesto che portasse su Millequadri la sua competenza specifica per dare risalto all’arte italiana di quel secolo che è il più amato dagli utenti secondo un sondaggio che avevamo condotto.
Altre collaborazioni attive sono quelle con Contemporary Painters, pagina centrata sulla pittura soprattutto figurativa contemporanea curata da Ludo e Arianna, con Arte Per Poveri, curata da Diego che su Millequadri segue la già accennata galleria dedicata alla scultura e quella dedicata al cartellonismo; collaboriamo anche con Libri Antichi Online, ospitando con regolarità i loro post dedicati al mondo della lettura e dei libri.

www.millequadri.it 
https://www.facebook.com/1000quadri

 

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