Yves Klein e Lucio Fontana sono due facce della stessa medaglia, l’uno a stretto contatto con la propria materia, l’altro teso alla ricerca dello spazio oltre di essa. Minimalismo e spazialismo. Due dei massimi nomi della scena artistica del secondo Novecento europeo messi a confronto in mostra al Museo del Novecento.
Una doppia retrospettiva molto particolare che riscrive i limiti dell’esposizione, espandendo lo spazio di solito riservato alle mostre temporanee all’intero spazio museale. Il percorso espositivo si struttura per tutti i quattro piani del Novecento, dove ci si imbatte in alcune delle opere della doppia personale, segnalate da un luce proiettata, fino ad arrivare all’ultimo piano, uno dei punti focali della mostra. Appena sotto merita una menzione particolare il neon di Fontana che illumina un’enorme tappeto di pigmenti blu, riproduzione di uno dei pezzi più famosi dell’artista francese. Per finire si approda al più canonico spazio del piano terra dove vi sono esposte le opere più avanguardistiche, e forse più belle, di Klein, le antropometrie, che lo hanno eletto a precursore della body art. Egregiamente accompagnate dalle nature di Fontana, quasi tutte provenienti da collezioni private e di solito difficili da fruire per il pubblico.
Una bella opportunità per entrare in contatto con un artista poco pubblicizzato come Yves Klein, e addentrarsi nell’arte di Lucio Fontana, andando oltre i tagli più noti.
Info mostra:
MUSEO DEL NOVECENTO