E’ partito il progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno, avviato a seguito della raccolta fondi di QN - Il Resto del Carlino, promosso e sostenuto dal Comune di Bologna in collaborazione con numerosi partner istituzionali, per riportare uno dei più imponenti simboli di Bologna al suo antico splendore.
A chi osserva oggi il Nettuno, se non fosse per la presenza della vasca, parrebbe di ammirare una statua più che una fontana: pochi e sporadici, infatti, sono gli zampilli e i giochi d’acqua. È forse proprio questa “assenza” che ha fatto sì che i bolognesi la chiamassero familiarmente “il Gigante” (al Żigànt in dialetto bolognese), alludendo alla statua e non alla fontana. Ma non è stato sempre così, o almeno non lo è stato nell’idea dei suoi progettisti e costruttori.
La Fontana del Nettuno, insieme alla Fontana Vecchia (via Ugo Bassi), faceva infatti parte dell’antico sistema idraulico che per lungo tempo rappresentò l’unica risorsa di acqua corrente di buona qualità sulla quale la città poteva contare.
Gli imponenti lavori di restauro, realizzati a partire dal lavoro di un Comitato Scientifico costituito nel maggio 2015 dal Comune di Bologna, l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma (ISCR), la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna, l’Istituzione Bologna Musei e QN - Il Resto del Carlino hanno lo scopo di restituire alla città questa antica fonte di vita e di bellezza, progettata dall'architetto e pittore palermitano Tommaso Laureti nel 1563.
Il progetto di conservazione e restauro della Fontana del Nettuno si preannuncia come un evento culturalmente innovativo nei modi e nei contenuti: è innovativo il coinvolgimento da parte del Comune di Bologna di cinque Dipartimenti dell’Alma Mater (Architettura, Ingegneria, Ingegneria Industriale, Chimica e Scienze Biologiche), in sinergia con le professionalità dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma e del CNR di Pisa.
Altrettanto nuovo è il fatto che, per la prima volta in Italia, il restauro sarà realizzato da un pool congiunto di studenti dei corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico di Restauro di Roma, Matera e Ravenna, sotto la supervisione dell’ISCR. Ad esso si affiancheranno gli studenti e i dottorandi afferenti ai vari dipartimenti coinvolti nelle indagini.
Infine, è significativo il modo in cui sono stati raccolti i fondi per il restauro, attraverso una raccolta promossa da QN - Il Resto del Carlino che ha visto la partecipazione di singoli cittadini, industriali e banche.
Per il restauro della Fontana del Nettuno sono stati stanziati in totale € 679.493 ripartiti fra partner istituzionali e sostenitori: Il Comune di Bologna ha stanziato € 200.000, Unindustria € 222.000 (in aggiunta a € 111.000 già stanziati per la futura manutenzione, non sommati alla cifra finale). Inoltre, la raccolta fondi del Comune di Bologna e di QN - Il Resto del Carlino, grazie anche all’Art Bonus (sistema che permette a chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura di godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta), ha raggiunto la cifra di € 257.493.
Da ora, fino alla fine del 2016, il “Gigante” resterà coperto da una gabbia all’interno della quale saranno effettuate, inizialmente, tutte le analisi diagnostiche e, successivamente, gli effettivi lavori di restauro. Per tutto il mese di giugno il monumento sarà sottoposto a termografia, endoscopie e raggi infrarossi, mentre dal mese di luglio inizieranno gli interventi veri e propri che si concluderanno alla fine di ottobre.
Nonostante la presenza del ponteggio, cittadini, turisti e appassionati potranno continuare a godere della bellezza del monumento, sia attraverso le visite guidate che saranno condotte all’interno della gabbia per osservare da vicino i lavori di ripristino, sia accedendo al sito internet dedicato, dove si troverà un modello in 3D, sempre aggiornato sull’andamento dei lavori, che permetterà di contemplare la fontana da tutte le prospettive (a breve on line www.nettuno.comune.bologna.it).
Infine, per illustrare ulteriormente ai cittadini lo svolgersi dei lavori di restauro, il 29 giugno in Cappella Farnese si terrà il primo di una serie di incontri: il convegno “Salviamo il Gigante. La Fontana del Nettuno salvata dalle acque e dall’ambiente”. L’evento racconterà le motivazioni che sono alla base del progetto di conservazione e restauro, attraverso una ricostruzione storica degli interventi condotti tra il 1988 ed il 1993 da Giovanni Morigi e Ottorino Nonfarmale.
La diagnostica, l’acqua e la luce saranno gli elementi guida dell’evento e saranno in seguito approfonditi nel corso di tavole rotonde tematiche.
A novembre 2016 si terrà, poi, un convegno di chiusura che sarà l’occasione per presentare alla comunità accademica e al grande pubblico tutte le attività che hanno condotto alle scelte metodologiche adottate durante questo importante e culturalmente rivoluzionario progetto.
Comitato Scientifico:
Comune di Bologna
QN-Il Resto del Carlino
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Istituto Superiore di Conservazione e Restauro di Roma (ISCR)
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna
Istituzione Bologna Musei
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