“Noi per le donne” a Palazzo Sant’Elia di Palermo

 

Domenica 23 febbraio è stata inaugurata alla Cavallerizza di palazzo Sant’Elia, via Maqueda 81, la mostra Noi per le donne, opere di 23 artiste a cura di Anna Maria Ruta con testo in catalogo di Marina Giordano. L’evento è organizzato dai Service Club di Palermo (Inner, Rotary, Soroptmist, Lions, con la collaborazione delle ANDE e dell’Associazione Volo) in favore dei bambini affetti da malattie oncologiche (Progetto Ibiscus).Un’iniziativa pregevolissima perché diretta sostanzialmente a mettere in risalto un problema che riguarda i bambini affetti da malattie gravi e a volte incurabili. Proprio in queste settimane la Rai sta mandando in onda la fiction “Braccialetti rossi”. I protagonisti di questa storia sono proprio i ragazzi con le loro paure, i loro sogni, gli amori spezzati per la morte di qualcuno. Ma qui, in questa mostra realizzata da donne che presentano nella loro produzione esclusivamente donne, di bambini non ce ne sono  tranne in un unico caso: nell’opera di Giovanna Calabretta con l’opera “Still Frame (TV III)”. Qualcuno osserverà: “sì va bene ma il titolo della mostra è “Noi per le donne”,  quindi “noi donne” chiamate a rappresentare altre donne”.

Va bene, mi avete convinto, anche se penso che forse era meglio fare sì che fossero gli uomini a dedicare alle donne i propri lavori; una mostra di artisti uomini che, nella fattispecie, dedicano il proprio dipinto a una donna. Ma non a una donna qualsiasi ma alla “propria” donna. Amante, madre, moglie, fidanzata o compagna che sia. Ma che fosse la propria e non una musa inventata, un soggetto da prendere a modello, ma la persona che ti sta vicino, che ti aiuta, che ti sorregge nei momenti difficili della tua giornata, che ti misura la febbre, che non esce di casa quando sei ammalato, insomma la persona che ami e che meglio conosci della tua vita.

Ho avuto modo di seguire la conferenza stampa del venerdì precedente e, fra gli interventi che si sono succeduti, non vi è dubbio che quello che ha in qualche modo lasciato il segno è stato proprio quello della curatrice della mostra la prof.ssa Anna Maria Ruta la quale è entrata nel merito della mostra, delle sue peculiarità, delle sue necessità e che forse - mi è sembrato di capire -  non fosse soddisfatta soprattutto per l’assenza di altre anime dell’arte. Mancano, infatti, le scultrici, le fotografe, le artiste che si occupano di installazioni, di incisioni, ma la scelta è stata in qualche modo obbligata dagli spazi che ospitano la mostra e dai tempi molto risicati per la sua realizzazione.

L’evento, che si concluderà il 26 marzo 2014, offre nelle sale di piano terra e della cavallerizza un panorama anagrafico esaustivo dell’arte al femminile: dalle più giovani Miriam Pace e Tiziana Viola Massa a Francesca di Carpinello e Aurora Varvaro, offrendo uno spaccato figurativo con varianti minime di grande qualità (come le opere della Varvaro e della Anelli, di Carla Horat e di Filli Cusenza). Per il resto, ognuna delle invitate a questo appuntamento con l’arte ha presentato quanto di meglio il panorama della figurazione offre. Risultano peraltro molto convincenti le opere di Daniela Balsamo le cui rarefatte atmosfere di entrambe le opere “annegate” nel colore celeste conferiscono alle stesse  la sensazione positiva del “sogno”; di Nicoletta Signorelli e il suo “Ratto delle Sabine”, un’opera di ragguardevole impegno per la dimensione il cui risultato è lodevole Altrettanto impegnate sono le opere di Rossella Leone “Fouton” del 2005 che riprende un momento dei funerali di Giovanni Paolo II e di Tiziana Viola Massa con l’opera “Lo sguardo addosso” un’opera centrata essenzialmente sulla violenza alle donne. Altre presenze registrate sono delle artiste: Barbara Arrigo, Renata Bonacci, Simona Cavaglieri, Liliana Conti Cammarata, Antonella Guttadauro, Anna Kennel, Daniela Leotta, Miriam Pace, Graziella Parlagreco, Lorenza Parrotta, Giusva Pecoraino, Linda Randazzo, Mariolina Spadaro, Antonella Vetrano. La mostra “Noi per le donne” a Palazzo Sant’Elia resterà aperta fino al 26 marzo, h. 10,00 – 13,30, h. 16,00 - 19,30 .Ingresso gratuito.

Palermo, 24.02.2014                                            

 

Francesco Scorsone

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