E' pitturabile il Jazz ? La domanda , di per sé un paradosso , trova ardua risposta .
Razionalmente dovremmo rispondere di no .Emotivamente risponderemmo senz’altro di si . Oggettivamente ce la caveremo con qualche specificazione al riguardo . Si , perché l’aforisma monkiano sopracitato , pur nella sua apparente coerenza filosofica , fa acqua da tutte le parti . Pigliare la musica , in quanto tale e quale , volendola trasformare in pedisseque parole , di certo non si può . Ma parlare di quanto sta attorno , dietro , davanti , a latere della musica stessa , questo si lo si può e , con buona pace per il grande Thelonius , lo si deve fare . Lo stesso autore di
‘ Round Midnight , non fosse esistita la critica di settore , avrebbe oggi molti meno estimatori di quanti non ne abbia , data la non immediatezza della sua arte !
In quanto fenomeno culturale , ovvero sia in quanto riflesso del momento storico e sociale , la musica può essere commentata , spiegata , parlata e pure dipinta .
Mauro Modin ce ne dà un sublime esempio , attraverso la sua specifica attenzione per le vite e le gesta di questi eroi che il suo pennello ha il piacere di immortalare , conferendo loro un’aura che è conseguenza della loro musica , quanto pure altro ancora , quella magia data proprio dall’estensione che un linguaggio artistico , quando intinto , seppur sporadicamente , a bagnomaria in un altro , riesce ad infondere . E’ chiaro che esistono le influenze psicologiche , com’è palese che qualcuno si soffermi con particolare concentrazione di fronte alla specifica immagine di una figura già nota e frequentata , ma può pure accadere che qualcuno sia stimolato ad approfondire la conoscenza di una personalità musicale a lui estranea , a seguito d’una peculiare visione di un’immagine di costui . Scommetto che William Claxton , Giuseppe Pino o Carl Van Vechten – noti e dotati fotografi del Jazz- abbiano stimolato più di qualcuno alla ricerca , attraverso le illuminanti immagini delle loro fotografie . Ciò significa che la musica può essere fotografata o dipinta o altro ancora, l’importante è che quanto ne scaturisce sia di estrema qualità . Citando i nomi dei tre fotografi , mi sono riferito a tre maestri , cioè a tre artisti che hanno saputo andare ben oltre l’usualità del medium adoperato , con risultati estetico emotivi straordinari . Lo stesso accade con la pittura di Modin , dalla quale traspare a chiare note la sua estrema confidenza con i personaggi rappresentati , ben approfonditi tanto sotto l’aspetto biografico , quanto sotto quello musicale . Ecco perché molti dei suoi dipinti cantano , suscitano profonde emozioni e lasciano stupefatti . Essi – semplicemente – son portatori di quella magia che è propria ad ogni vera opera d’arte : l’incantazione del significato oltre il significato , esplicitato attraverso una tecnica sopraffina ed una sensibilità non comune .
Franco Savadori