Angela Loveday, Demoni e meraviglie
di Andrea Lacarpia
Lo spazio che ospita la mostra di Angela Loveday si trova nell’elegante quartiere torinese delle gallerie d’arte, ed ha la particolarità di essere galleria d’arte contemporanea e nello stesso tempo anche studio di architettura e interior design, identificandosi quindi come luogo in cui convergono, in un proficuo dialogo, intellettualità e gusto estetico come stile di vita.
L’esposizione consiste in una serie di opere fotografiche nelle quali emerge una cura ossessiva nella creazione del set, scelto tra scenari surreali con precisi intenti simbolici.
Donne spettrali, dai vestiti e acconciature dal gusto decadente, eccessivo e visionario, vagano silenziose in luoghi ricchi di mistero: interni di edifici antichi corrosi dal tempo, umide grotte che sembrano santuari consacrati ad arcaiche divinità pagane, sontuosi tendaggi e divani neoclassici. L’aspetto irreale delle scene fotografate dalla Loveday è frutto della particolare scelta di luoghi e vestiti dall’impatto teatrale, ma anche della lunga postproduzione che rende gli scatti perfetti nella loro pulizia formale, dalla messa a fuoco e dalle sfocature ben studiate per aumentare la drammaticità dell’immagine. Alcune donne ritratte recano delle corna caprine sulla testa, tradizionale simbolo di Pan, divinità pagana della natura e delle zone oscure della coscienza, poi tramutato dalla religione cristiana nell’immagine maligna del diavolo.
Queste figure ieratiche rivestono quindi una funzione simbolica, sembrano essere sacerdotesse provenienti dallo spazio-tempo dell’attività onirica, in cui emergono i desideri inconsci e la visionarietà dell’immaginazione si esprime senza gli argini della ragione. Donne che sembrano indaffarate in strani rituali, assumendo su di sé l’aspetto di demoni, azzerano l’espressione del volto, che diventa così seducente e inquietante allo stesso tempo: come divinità classiche scolpite nel marmo sono rappresentazioni simboliche degli istinti più indicibili dell’uomo. In fondo lo scenario rappresentato da Angela Loveday attraverso i simboli è uno specchio veritiero dell’umanità attuale: nel mondo postmoderno l’uomo è preda del desiderio incontrollato dell’acquisto di beni di consumo, sempre nuovi e sempre più inutili, ma che vengono visti come indispensabili perché veicolati dalla pubblicità. Quest’acquisto compulsivo di beni di consumo altro non è che la liberazione delle pulsioni inconsce senza alcun controllo razionale e senza alcuna morale, come è immorale il meccanismo di controllo che mette in atto chi regola questo meccanismo d’induzione al desiderio di consumo delle masse sempre più ignoranti nelle quali regna l’apatia. Contro questo stato di cose non ci resta che controbattere con la fantasticheria, con il sogno, con la creazione di un mondo nuovo utilizzando quel fantastico serbatoio di mondi possibili che è l’immaginazione. Angela Loveday, con questa mostra che indaga sulla dualità del bene e del male, riporta il fare artistico nella sfera del sacro che gli è propria, veicolando le energie inconsce e i desideri in modo positivo attraverso l’utilizzo dei simboli. Il desiderio oscuro che proviene dalle zone remote della coscienza è così intellettualizzato, accettato, ma anche allontanato da sé, come in una liturgica catarsi.
INFO MOSTRA:
Dal 16 giugno 2011 al 6 agosto 2011
Angela Loveday – Demoni e meraviglie
A cura di Roberto Milani, Cristiana Pecile e Marzia Altaira Grazzini
La Contemporanea Studio Art Gallery
Via della Rocca, 36 - Torino
www.lacontemporaneatorino.com – info@lacontemporaneatorino.com
Tel +39 011 0746769