L'architettura è l'essenza della sua ricerca artistica, innestata su temi storico- mitologici della sua terra, la Svezia. Le sue sculture sfidano lo spazio, in avvincenti giochi prospettici e di luce che ricordano i soggetti metafisici dipinti da Salvador Dalì. E' l'universo artistico di Duilio Forte, architetto italo-svedese, che è stato recentemente a Lecce per presentare "Eva-sioni", la doppia personale con Andy Fluon curata da Katia Olivieri (nella foto con l'artista) ed Andrea Novembre.
L'artista ha fondato inoltre nel 2008 l'Atelier Forte, un laboratorio creativo e di ricerca finalizzato alla progettazione di opere architettoniche e artistiche naturalmente. Uno dei temi centrali nell'arte di Duilio Forte è inoltre lo "sleipnir", il cavallo di Odino, presentato nel 2008 e nel 2010 alla XI Mostra Internazionale di architettura nelle versioni "Sleipnir Venexia" e "Sleipnir Convivalis". L'ultimo esemplare dello sleipnir, lo "sleipnir thermarum", è il 23° della serie. Ed è stato realizzato dagli studenti del workshop "Voyager 2012", organizzato a Viterbo dall'Atelier Forte. Lobodilattice presenta lo slideshow dell'opera, oltre alle due sculture che l'artista ha esposto a Palazzo Vernazza per "Eva-sioni".
Ed ecco cosa Duilio Forte ha riferito al cronista.
A che punto sei del tuo percorso artistico?
Sono in fase di esplorazione continua: il mio intento è di riuscire a creare un ambiente, uno spazio che coinvolga, attraverso la scultura, gli ambiti della pittura e dell'architettura. Per creare, nell'animo dello spettatore un'emozione completa e immersiva. Nella scelta delle opere artistiche da realizzare prediligo infatti le installazioni, che tendono a coinvolgere emotivamente l'osservatore, in particolare nella percezione della dimensione tridimensionale. E' come se si iniziasse l'esplorazione di un microcosmo.
Per esempio Palazzo Vernazza, la location di "Eva-sioni" in cui ho presentato due opere scultoree, mi è piaciuta particolarmente perchè la sua ubicazione favorisce l'immersione nell'atmosfera ideale per la fruizione di una mostra. Che a mio avviso non dovrebbe essere monodirezionale bensì suscitare un'emozione diretta. E costituire un'esperienza vissuta in una peculiare dimensione temporale, secondo una scansione temporale presente ad esempio nella musica e nel cinema. E' stato importante, infatti, in questa doppia personale con Andy Fluon, creare per il pubblico un senso emotivo attraverso la compenetrazione tra pittura e scultura.
Qual è la fonte della tua ispirazione?
Tutto quello che è l'antico, il gotico, in particolare per ciò che riguarda le strutture architettoniche.
Cosa ti affascina del Salento?
L'architettura e la microarchitettura. Per esempio i trulli: costruzioni arcaiche, antichissime. Amo molto la pietra leccese: la sua plasmabilità e deperibilità. Tutti elementi collegati ai campi dell'architettura e della scultura, sintesi perfetta tra finito e infinito, tra antichità e innovazione. Questo tipo di architettura è unica.
link:
http://www.atelierforte.com/blog/news/
http://www.lobodilattice.com/il-cavallo-odino-al-centro-della-ricerca-artistica-duilio