Giacomo Giovannetti
Bioculture
Il percorso artistico di Giacomo Giovannetti (Senigallia, 1983) è un mash-up di pulsioni creative: dalla pittura al collage, dalla street-art alla grafica, l'artista marchigiano preleva icone e forme della cultura contemporanea occidentale, intervenendo su di esse attraverso l'aggiunta di elementi orientali e accenni grafici dalla forte valenza mistico-religiosa. Il risultato è un insieme di complesse architetture visive in cui ogni tassello, affastellato sul supporto in modo apparentemente confuso, diviene il rimando formale ad una insaziabile ricerca di vita e di armonia interiore, di cui l'arte è testimone.
La sacralità dei riti primordiali, la nascita, il corpo e la sessualità, sono solo alcuni dei temi che ricorrono nelle opere dell'autore. Giovannetti, evidentemente affascinato tanto dalla cultura pop quanto dall'antropologia e dalla teologia pagana, agisce come un dj del visuale, approfittando appieno della cultura globale e delle sue possibilità: estrapolando le icone dal proprio contesto di appartenenza e reinterpretandone il senso, l'artista si palesa come operatore eclettico, campionando elementi spesso incongrui e distanti, in un sampling continuo ed incessante in cui gli opposti si incontrano e convivono.
In questo modo l'immagine - ponte di congiunzione tra il mondo interiore dell'artista e l'esperienza collettiva universale - diviene un archivio in evoluzione, campo neutro in cui gli elementi si mescolano e si moltiplicano dando forma a contenuti sempre inediti e vivi.
Copertine settimanali di Lobodilattice a cura di Alex Urso