Poche domande, semplici e dirette, per conoscere un artista.
Questa settimana è la volta di Valerio Melchiotti.
Da dove vieni?
Vengo dalla provincia di Verona, ho 48 anni e ho frequentato il liceo artistico. Finiti gli studi mi sono reso indipendente andando a vivere nella casa-studio dove attualmente risiedo, sempre a Verona.
Cosa fai?
Faccio il pittore con un lavoro abbastanza aderente ad un certo realismo. Tutto però è filtrato da una dimensione psicologica e da una visione del mondo ricca di mistero e incongruenze.
Dove stai andando?
La mia ricerca attuale si sta sviluppando nell'approfondimento della narrazione. Mentre solo pochi anni fa il mio limite era dato dal proporre solo e unicamente il ritratto, ora, attraverso la costruzione di veri e propri teatrini, cerco di portare maggior complessità alle mie tele. In parole povere realizzo scene con personaggi nelle fattezze collegate al nostro passato recente ma con l'intento finale di descrivere il nostro mondo attuale o quello che verrà.
Cosa vuoi?
Vorrei attraverso una stesura sempre più sintetica giungere alla narrazione non tanto di quello che ci circonda ma di andare oltre provando ad ipotizzare ciò che sarà di noi dopo la globalizzazione. Una sorta di rivoluzione nostalgica fatta di visioni del futuro dove tutto è frammentato, i social non esistono più, e il mondo ha fatto un balzo all'indietro di secoli. Senza catastrofismi e con un approccio razionale al nuovo del "giorno dopo".
Copertine settimanali di Lobodilattice a cura di Alex Urso