Vincenzo Rulli - Copertina n.373

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Poche domande, semplici e dirette, per conoscere un artista.

Questa settimana è la volta di Vincenzo Rulli.

 

 

Da dove vieni?

Vengo da Roma. Negli anni del liceo sono stati fondamentali per me Lucrezio e Rimbaud e marinare tutto il resto delle lezioni, barattando quel tempo con l’ascolto di Verdi e con Sauro, l’allestitore romano grazie al quale sono entrato in relazione con le opere di molti degli artisti transitati nella capitale dagli anni ‘90 fino ad oggi. Sempre a Roma ho frequentato l’Accademia, dove ho iniziato nella classe di Scultura a realizzare i miei primi lavori ed ho seguito le lezioni di Cecilia Casorati.

 

Cosa fai?

Dal 2011 vivo due vite parallele: sono a Roma per i primi quindici giorni del mese, lavorando part-time per Poste Italiane nel settore finanziario, poi in due ore di aereo arrivo a Berlino, dove ho il tempo di portare avanti la mia ricerca e relazionarmi con una realtà completamente altra rispetto a quella romana, sia artistica che quotidiana.

 

Dove stai andando?

La mia vita attuale è il contraccolpo dello sradicamento che ho provato. Da un lato il linguaggio economico-burocratico che ho appreso mi mette di fronte alla pensione modesta di molta gente. Dall’altro Berlino che ha completamente fatto crollare anche gli appigli linguistici più semplici ed essenziali. Non ho niente di risolto tra le mani, se non la considerazione che molto delle nostre vite è delegato ad altri: dall’essere trasportati in tram, all’essere approvvigionati nei supermarket. Forse proprio nel tentativo di ristabilire una condizione di auto-sostenibilità ho ritrovato spazio per una domanda esistenziale nella natura boschiva, dove cerco erbe da mangiare o per curarmi. È nel bosco che sto andando spesso, aprendo via via un piccolo sentiero.

 

Cosa vuoi?

Attualmente la mia ricerca è testimoniata nell’ultimo lavoro che ho esposto “My memory is somewhere else”. In esso sento convivere tutte le realtà di cui ti ho parlato: la natura, la metropoli, il desiderio di mettere in discussione radicalmente la mia identità e quella di ciò che mi circonda, la resistenza al Pensiero.

 

Copertine settimanali di Lobodilattice a cura di Alex Urso

 

 

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