Non so perché, ma in questo periodo sono molto ispirato nella scrittura di post come questo, che probabilmente interessano a pochi, ma che se non altro offrono un po’ di originalità rispetto ai soliti argomenti di scrittura, editoria italiana (che come sapete non tratto più) e libri da recensire.
Così, dopo aver parlato di storie del Piccolo Popolo, di troll norvegesi e di vampiri jugoslavi, eccovi un breve excursus sulla meno conosciuto folklore popolare russo. Anzi, su quello siberiano.
Che, si sa, da queste parti la Siberia piace, tanto che il sottoscritto si è inventato una supereroina che viene proprio da lì. Ma questa – come si dice – è un’altra storia.
Dunque, dovete sapere che in molte zone isolate della Siberia esistono tutt’oggi delle tradizioni pagane, sopravvissute alla Russia zarista e ortodossa, ma anche al comunismo e allo stalinismo.
In alcune dacie in mezzo al nulla persiste l’abitudine del parto in casa, tanto che ci sono specifiche stanze adibite a tali eventi. Si tratta di locali simili a saune, tenute pure fino al matrimonio di chi abita l’edificio, consacrate e benedette con incensi e sali.
Nessuna immagine sacra, nemmeno la più piccola icona, può essere esposta in tali saune, perché esse disturberebbero gli spiriti che veglieranno sul parto, fornendo importanti divinazioni ai genitori del nascituro.
Tali spiriti sono chiamati Bannik e appartengono alla versione siberiana del Piccolo Popolo.
I Bannik hanno doti di preveggenza e amano legarsi a un territorio – una casa, un villaggio, una dacia – per proteggerlo, a patto che vengano trattati con rispetto.
Durante il parto una persona (solitamente il padre, o uno dei nonni) si deve proporre come ricevente delle divinazioni del Bannik, assistendo alla nascita del piccolo.
Lo spiritello, invisibile agli occhi umani, leggerà la mente, la pelle e il sangue del nascituro, comprendendo così se la vita gli riserverà o meno cose buone.
Nel caso la divinazione sia positiva, il testimone della medesima sentirà una specie di pacca sulla spalla, un tocco rassicurante e deciso.
Se invece la visione del Bannik sarà turbata da presagi negativi, il testimone verrà avvertito con un pizzicotto, o con una sensazione simile a un graffio.
I Bannik sono, come dicevamo, anche molto protettivi.
Le storie popolari siberiane sono piene di aneddoti di questo tipo, in cui gli amichevoli spiriti hanno difeso gli abitanti di una casa da malattie, malocchio e fantasmi.
Uno di questi racconti narra di un Bannik che fu in grado di difendere la piccola di casa dai ripetuti assalti di un vampiro. Lo spiritello si avvinghiò al non-morto, inchiodandolo nella stanza, per poi costringerlo lì fino al sorgere del sole, che lo tramutò in polvere per sempre.
La protezione di un Bannik potrebbe risultare essenziale, nel caso voleste visitare quel luogo affascinante e misterioso che è la Siberia.
Oltre alle tante meraviglie naturali che caratterizzano lo sconfinato territorio in questione, la Siberia è anche ricca di enigmi storico-geologici irrisolti.
Oltre al celeberrimo evento di Tunguska, c’è da citare casi quale quello della “bestia del passo Djatlov” o quello della civiltà scomparsa di Sintashta-Petrovka. E che dire del cratere Patomskiy, le cui origini (datate circa 250 anni fa) restano tutt’ora un grande mistero?
Quindi capite bene che, in una terra tanto ricca di strani fenomeni, è ancora possibile credere nei Bannik e in altre entità del Piccolo Popolo.
Non tutte necessariamente benigne…
(Articolo di Alex Girola – Seguimi su Twitter)
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