Intervista a Anna CARUSO //// dopo la mostra TETRIS

Anna Caruso, senza titolo, 50x50cm, acrilico su tela, 2014

R.F. Negli ultimi due anni il tuo percorso lavorativo ha subito evoluzioni sia in senso formale dell’opera stessa – ora sei immediatamente riconoscibile, hai uno stile ben definito, quelle architetture spesso desolate, sempre scomposte, quel gioco di piani e colori – sia per esposizioni e premi a cui sei arrivata con grande determinazione. Penso al Premio Arte, alla Finale del Premio Laguna e alla tua ultima esperienza con il tuo gallerista, da poco acquisito, Cannaviello. Ti aspettavi finalmente questi riconoscimenti ? Sono stati – e sono ora – importanti per il tuo lavoro pittorico ? hai notato dei cambiamenti tangibili ?

A.C. Esporre in occasione del premi che hai citato sicuramente mi ha fornito più visibilità e mi ha offerto la possibilità di un confronto diretto con moltissimi altri artisti, con alcuni dei quali ho stretto anche legami di amicizia e lavoro. Qualunque esperienza, per ogni artista, crea “urti” riconoscibili nel proprio operato e ne influenza la trasformazione e l’evoluzione.

Inoltre, penso che chiunque si cimenti davvero in un lavoro di qualsiasi tipo si aspetti un riconoscimento da questo, quindi sono stata felice dei risultati che ho ottenuto, ma guardo anche avanti e non intendo fermarmi. Ho diversi progetti in mente e obiettivi che intendo raggiungere, e in questo percorso lavorare con una galleria come Cannaviello è un fattore determinante per la crescita, il confronto e le opportunità che ne scaturiscono.

R.F. Hai appena chiuso una bi-personale presso lo Studio d’arte Cannaviello. Il titolo Tetris, è un’indicazione chiara e anche divertente dell’”incastro” tra il tuo lavoro – dove i diversi piani formali delle tue architetture si intrecciano, senza mai completarsi realmente – e le opere di Cosimo Casoni. E’ stata un’esperienza utile ? Come è nata questa scelta tra voi due artisti figurativi ?

A.C. L’idea della mostra è nata in modo naturale dal confronto tra i due tipi di lavori, che presentano un’assonanza comune pur rimanendo decisamente differenti. Il concetto di sospensione, instabilità e incompletezza pervade la nostra pittura, e da qui siamo partiti per la costruzione di un progetto che si è trasformato nella mostra presentata allo Studio d’Arte Cannaviello. Allestire la bi-personale è stata un’esperienza utile: si può vedere tutto il lavoro di diversi mesi sulle pareti, si ha, quindi, la possibilità di osservare in maniera pratica l’evoluzione temporale del proprio operato e di avere, inevitabilmente, una migliore presa di coscienza di se stessi. Lavorare insieme per questo evento ha messo in luce tutte le nostre differenza estetiche e contenutistiche, senza tuttavia creare un distacco netto tra noi, ma, anzi, esaltandone le peculiarità.

R.F. Entrambi fate parte del gruppo creato da Enzo Cannaviello, che negli anni Ottanta è stato una fucina di nuove scoperte, e dunque è un auspicio che anche “Nuova pittura italiana” diventi un gruppo cosi importante. Credi che “Nuova pittura” possa essere un buon trampolino per il futuro ? A livello di estetica e ispirazione delle opere credi che il confronti con gli artisti, cosi diversi, sia un fattore positivo ? L’idea del “gruppo” vale ancora oggi, o forse è un limite ?

A.C. L’idea di gruppo vale oggi come poche altre volte nella storia. La situazione economica, sociale e culturale genere l’esigenza di aggregazione che sfocia nella creazione di molti gruppi; in ambito artistico, in un momento così ricco di spunti, stili, interessi e esperienze estetiche diverse è quasi impensabile che si possa andare avanti completamente soli. Il gruppo porta al confronto e al dialogo, elementi fondamentali per la crescita del singolo, insegnando a ricevere ma anche a dare. Così è successo, e accade quotidianamente, con “Nuova pittura”, che ritengo un buona fucina di artisti, in continuo miglioramento e ampliamento.

(R.F. : Rossella Farinotti | A.C. : Anna Caruso)

Anna Caruso, 80x100cm, acrilico su tela, 2014

Anna Caruso, chi prima arriva inciampa, 95x150cm, acrilico su tela, 2014

Anna Caruso, discesa gialla, acrilico su tela, 70x90cm, 2014

Anna Caruso, il gioco perduto, 50x50cm, acrilico su tela, 2014

Anna Caruso, interno verde, acrilico su tela, 40x50cm, 2014

Anna Caruso, memoria bianca, 135x250cm, acrilico su tela, 2014

Informazioni su 'Rossella Farinotti'