“If you’re going to San Francisco be sure to wear some flowers in you hair …” recitava nel ’67 McKenzie. E Laurina Paperina sicuramente in testa qualcosa ha indossato alla sua personale presso Fouladi Projects nella città californiana. O se non lei, qualcuno dei suoi eroi, quei “losers”/”perdenti” di cui ormai il pubblico che la conosce da anni si è affezionato, come fossero ormai loro i veri personaggi del mondo dell’arte – e non solo – che la Paperina prende tanto in giro con un’ironia drammatica, spesso truce nei modi in cui sviluppa le loro storie. Una chiave tutta sua, immediata e riconoscibile. Un timbro totalmente personale, molto divertente, e molto sofisticato: un’arte per gli addetti ai lavori, che più facilmente possono assorbire la sua intelligente ironia, ma anche per i puri amanti dell’immagine artistica, dell’illustrazione del fumetto.
E Laurina è andata a esporre in California, a San Francisco, per una personale appena chiusa, ma di cui è giusto festeggiare perché non solo ha portato una grande parte di se e del suo mondo, ma anche noi, pubblico italiano, che grazie a talenti riconosciuti riusciamo ad andare ancora oltreoceano.
“Proud to be a hero:… another exciting solo exhibition of new multimedia works by the Italian artist, Laurina Paperina. For this show, she continues her irreverent parodies of celebrity, this time zeroing in on super heroes and pop culture icons. The subjects of her drawings, animations and installations are most often merrily maimed and killed in a myriad of ridiculous ways, executed in an earnest effort to remind us that not only are we all ultimately humans made of the same basic flesh and blood, but also that life goes down much better with an ample helping of humor (…)
Laurinas alter ego, often indistinguishable from her regular self, is, in her own words, a strange mutant with a human body and duck feet. She has exhibited extensively throughout Europe, the USA and beyond. Her super power is her ability to create art that ameliorates the abundance of seriousness in the world and makes us smile”.
