Chiude oggi sabato 10 dicembre la mostra personale che Michela Baldi ha realizzato presso la galleria Zoia. Un percorso sviluppato con cura e con un forte dialogo tra tre corpi di lavoro diversi: gli studi sulla superficie lunare; le “Costellazioni”, vetri frantumati posti in un angolo e pronti a ri-scoppiare, fragili e aguzzi allo stesso tempo, come l’attitudine dell’artista che sì, si sente fragile come le sue stelle, ma anche instancabile lavoratrice e ricercatrice di materiali da combinare, assemblare, provare. Le “Costellazioni” sono anche racchiuse in piccoli plexiglass, e sono “portatili”, come una parte di sé da portarsi a casa. E poi i lavori su carta, eleganti e rigorosi, che richiamano quelle forme e colori degli anni settanta, qui in un dialogo raffinato in cui la luce, data dal vetro e dalle stratificazioni delle carte, è assorbita dal buio lunare della parete frontale.
La galleria Zoia dedica dunque la prima mostra personale dell’artista all’interno dello spazio vicino a San Siro: un luogo d’arte in mezzo a un quartiere popolare dove la piazza fa ancora da punto di ritrovo. Quella piazza che, anticamente, era luogo d’incontro e creazione; di scambio e apprendimento. Un contesto particolare a Milano, dove, durante i giorni dell’esposizione, è stato possibile spiare dalla vetrina quella luce dove la Baldi ha posato delle lastre “lunari”. La luna come studio trasposto in diversi materiali. Sul muro centrale una composizione di fotografie, piccole e medie sculture in porcellana e disegni dove la luna è protagonista con la sua forma tonda, coi suoi crateri e le sue imperfezioni, rese evidenti, in particolare in un’opera in ceramica, dall’oro come cicatrice. Pigmenti; grafite; borotalco; veline; vetri e frammenti recuperati; parti bruciate; azzurri e gialli; buio e trasparenze; fragilità e rigore. Un percorso eterogeneo, ma ben delineato nella sua personalità. Chiude alle 19.00.
