Reinterpretare un’icona pop(olare) per un romanzo

C’è un ebook che mi perseguita dal lontano 2011 e che non ho ancora letto, per quanto ne sia alquanto affascinato.
Può darsi che ne abbia già parlato sul vecchio blog. Sinceramente non ricordo e non ritengo opportuno controllare, visto che comunque oggi mi torna utile citare di nuovo Rico Slade.
E vai di quarta di copertina (in inglese, tanto è più che comprensibile):

What the crap is Arnold Schwarzenegger doing on the cover of Rico Slade’s book? This is Rico Slade’s goddamn book. Rico Slade is not a body builder, an actor, or a governor. Rico Slade is an action hero.

Rico Slade doesn’t care about the political climate. Rico Slade has an advanced degree in badassery. Rico Slade’s favorite food is the honey-roasted peanut. Rico Slade can rip out a throat with his bare hands.

But Rico Slade has a problem. His arch-nemesis, Baron Mayhem, is threatening to drop a bomb on the Earth that will kill every human being except himself while leaving the world’s currency intact. To save the planet, Rico Slade must journey across Hollywood to find Baron Mayhem. Unfortunately, Rico Slade’s crime fighting style involves ripping out the throat of anyone who gets in his way, including grandmothers and Midwestern tourists.

As Rico Slade leaves Hollywood in ruins, the only person who can stop him from destroying the city is his Jewish psychologist, Harold Schwartzman. Until he does, Rico Slade will kill as many people as it takes to thwart Baron Mayhem’s evil scheme. Rico Slade will fucking kill everyone.

RICO SLADE WILL FUCKING KILL YOU.

Esatto, il romanzo s’intitola proprio così: Rico Slade Will Fucking Kill You.
E quello che vedete in copertina è Arnold Schwarzenegger.
Io Rico Slade non l’ho ancora letto, perché credo appartenga al genere bizarro, che digerisco davvero poco.
Però è un romanzo che mi attrae per diversi motivi.
In primis perché è strambo, ma costruito in modo intelligente (o almeno così si deduce dalle tante recensioni ricevute).
In secondo luogo perché – ehi! – c’è zio Arnold in copertina (mi ripeto, lo so). Mica uno qualunque: l’icona di un certo genere di cinema, tra gli anni ’80 e ’90.
E poi, ma questa è una regione personale, perché il romanzo di Bradley Sands fa parte di quel ristretto novero di storie che prendono veri personaggi (solitamente celebrità – politici, attori, cantanti etc) e le trasformano in qualcosa di leggermente diverso. In eroi o cattivi, per esempio.

Non si tratta di disegnare il protagonista di una storia con fattezze ispirate a una celebrità. Questo accade più spesso. Io, per esempio, utilizzo quasi sempre questo esercizio per “disegnare” i personaggi dei miei racconti. Maria Sharapova che presta il volto a Sibir è l’esempio più famoso della mia produzione.
Ma Sibir NON è la vera Sharapova. Ha solo il suo aspetto.
Caso diverso è quello di Grexit Apocalypse, dove ho reinterpretato diversi personaggi realmente esistenti per renderli protagonisti di una storia di fantapolitica e di mostri giganti. Su di tutti spicca sicuramente la ministra Maria Elena Boschi. Chi ha letto Grexit sa cosa intendo dire (sennò potrebbe essere il momento buono per recuperare l’ebook, non credete?).

Max: First Lady Road (dettaglio della copertina).

Come vi ho già accennato, il mio prossimo lavoro, Max: First Lady Road, avrà per protagonista una celebrità ricorrente su questo blog.
Beh, sarà la sua versione ucronica, ma a mio parere del tutto credibile.
La locandina che vedete qui sopra è un dettaglio della copertina. Ve lo mostro tanto per essere chiari, nel caso non aveste ancora capito di chi sto parlando

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