The Royals: Masters of War

Masters of War

Siamo nel 1940. Un blitz tedesco sui cieli di Londra sparge nuova devastazione, uccidendo migliaia di persone.
La famiglia reale resta a guardare, al sicuro nella sua reggia. Ma in questa versione alternativa del nostro mondo, le persone di sangue blu sono dotate di superpoteri. Più è alto il loro lignaggio, più sono dotati di abilità eccezionali. Esiste però un patto tra le principali case reali, che impedisce a principi e re di interferire nei conflitti degli “individui comuni”.
Il giovane principe Henry, secondogenito di re Albert Windsor, non può più restare a guardare mentre la sua gente viene uccisa. Trasgredendo agli ordini paterni, Henry si lancia in volo e distrugge molti bombardieri tedeschi, costringendoli alla ritirata. La battaglia è vinta, ma il patto tra i Reali è sciolto. Ora tutti i nobili posso scegliere se e con chi prendere parte nel conflitto.
Il primo a farlo è il potentissimo imperatore del Giappone, Jimmu, deciso a scatenarsi contro la flotta statunitense nel Pacifico… 

Dietro The Royals ci sono delle ottime intuizioni, unite a una notevole parte grafica. I disegni di Simon Coleby sono molto belli, così come le battaglie tra superpoteri, non numerosissime ma di grande impatto visivo.
L’idea di realizzare una storia ucronica con l’innesto di persone dotate di talenti superumani, ma esclusivamente di sangue blu, è originale, antipatica al punto giusto e decisamente buona.
Aggiungiamoci anche che The Royals è un volume autoconclusivo, uscito in Italia in sei spillati (recuperabili facilmente su Ebay), ma disponibile in un libro solo, in inglese. Che è poi quello che ho letto io.

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Nell’autoconclusività della storia risiedono al contempo il bello e il brutto di The Royals.
Se da un lato ci si può finalmente godere un fumetto con un inizio e una fine, contenuto nello spazio di sole 144 pagine, dall’altra c’è la sensazione di aver perso qualcosa per strada: occasioni, sfaccettature, approfondimento di alcuni scenari secondari.
La trama segue esclusivamente i tre protagonisti principali della storia: il principe Henry, suo fratello maggiore, il cinico e opportunista principe Arthur, e la delicata, ma potente telepate, principessina Rose. In questo modo la narrazione è fluida e ben curata ma, da amante dell’ucronia e del world building, mi sarebbe piaciuto vedere coinvolte nella trama il maggior numero possibili di case reali europee (magari anche i Savoia), invece l’autore Rob Williams, concede solo poche perle ai lettori avidi (come me).

Ma sto cavillando: il fumetto mi è piaciuto, anche nella sua drammaticità, nei suoi tocchi di gore e nella caratterizzazione dei personaggi, piuttosto in chiaroscuro. Anche i più positivi – su tutti il principe Henry – hanno dei segreti da nascondere. Nel suo caso, per esempio, si tratta dell’amore incestuoso che prova per la sorella Rose.
In più ci sono i camei di personaggi storici realmente esistenti – Churchill, Roosevelt, Hitler – che rendono il tutto piuttosto credibile.

Aggiungiamo al giudizio finale un plot twist davvero ben giocato e sorprendente, il che sposta il voto definitivo a The Royals verso un bel sette pieno.

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