Serpenti di pietra

serpenti a praga

Così eccomi di ritorno da Praga per una breve sosta casalinga, prima di ripartire per la montagna.
La capitale Ceca è anche più bella di come me l’hanno descritta in molti, anche se il turismo agostano rende necessario aguzzare l’occhio per trovare segni e prove di quell’atmosfera magico/occulta che sta a cuore a “quelli come noi”.
Un esempio l’ho trovato nella Caverna della Magia, che purtroppo ho visto soltanto da fuori, salendo sulla collina di Petrin. Tuttavia bastano gli scatti dall’esterno per carpirne l’atmosfera.
Ne ho postato uno su Instagram, tanto per darvi un’idea.

Sempre sulla strada per raggiungere la sommità di Petrin, dove c’è una torre metallica da cui ammirare lo splendido panorama di Praga dall’alto, ho scovato questa anonima scultura di due serpenti gemelli, che osservano i passanti che si trovano a transitare lungo quel marciapiedi.
Sono situati non lontano dalle sculture che ricordano i danni patiti dalla popolazione ceca durante il regime sovietico, ben visibili se vi avvicinate alla collina attraversando il ponte Legii.
Questi due grandi rettili in pietra sembrano sorridere agli ignari pedoni, oserei dire in modo quasi beffardo.

Non sono opere note (su Google non ho trovato nulla), anzi, sono ignorate dai più.
Tra le millemila foto scattate a ogni angolo e panorama di Praga, e puntualmente pubblicate su Instagram e Facebook, ho deciso di utilizzare soltanto quella dei due anonimi serpenti, per questo articolo pre-ferragostano di Plutonia Experiment.

Così, d’istinto, mi hanno subito ricordato Porcete e Caribea, i due enormi biscioni marini che, secondo la leggenda, stritolarono Lacoonte e i suoi figli, rei di aver messo (inutilmente) in guardia i troiani dal cavallo ligneo donato dai greci, come finto segno di resa.
Ma ovviamente è solo una mia idea.

Visitate Praga, se vi capita.
Ne vale assolutamente la pena.


(A.G. – Follow me on Twitter)

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