Sui gruppi Facebook si parla da soli?

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Ne discutevo in questi giorni con un collega autore: ha ancora senso condurre una campagna di marketing libresco tramite i gruppi Facebook?
Se questo sistema promozionale sembrava già arrivato al limite minimo della sua utilità mesi fa, ora pare aver raggiunto lo status di moribondo/in attesa di colpo di grazia.
La mia impressione è esattamente questa: sui gruppi Facebook dedicati a libri e ebook gli autori parlano oramai da soli, spesso e volentieri tramite spam.
Spam fine a se stesso: non credo che dei generici post del genere “è uscito il mio romanzo X, compratelo perché è bello, bello, bello” riescano a muovere più di un paio di copie a settimana.
Quando va bene.
Funzionano molto meglio i gruppi tematici con una forte moderazione, ma in questi diventa pressoché impossibile, per un autore, farsi pubblicità, proprio per non creare un precedente. Per non creare una breccia. E credo che sia giusto così.

Domanda facile facile: quanti di voi hanno acquistato un libro o un ebook pubblicizzato su un gruppo Facebook aperto – per così dire – allo spam?

Non è una domanda retorica: sono davvero curioso di saperlo.
A me capita solo se c’è una combinazione specifica di elementi:

  • Se il gruppo, pur essendo aperto alle promozioni, ha una forma di moderazione (quantomeno tematica).
  • Se la pubblicità del libro non è legnosa, supponente e/o ripetuta con un infinito copia-incolla su una moltitudine di gruppi dedicati alla scrittura e alla lettura.
  • Se l’autore mi è già noto, o se è abbastanza bravo da far intravedere una sufficiente professionalità, tanto da indurmi a dargli una chance.
  • Se – ma questo è ovvio – il libro in questione rientra nei miei interessi (sempre più spesso vedo autori spammare i loro “capolavori” in contesti che nulla hanno da spartire con ciò che pubblicizzano. Scrittori di romance che fanno spam in gruppi horror, e viceversa).

In mancanza di questi quattro prerequisiti io non solo non prendo in considerazione il post pubblicitario: lo metto in lista nera.
Perché gli spammatori seriali non mi stanno simpatici.
Posso comprendere la loro disperazione, il tentativo disperato di ritagliarsi un pubblico, specialmente in un settore dove il pubblico è una specie protetta, tipo i panda col WWF, ma occorre sapersi muovere con un minimo di stile.

Tornando in topic, mi viene quindi da affermare che i gruppi Facebook dedicati ai libri non sono più validi per fare promozione.
Oppure bisogna saperli gestire in modo professionale (noi di Quantum Marketing, per esempio, ci proviamo, ovviamente per conto terzi – se avete bisogno fate un fischio!).
Da tempo Facebook si muove verso un progressivo potenziamento delle pagine, e in particolare dei post sponsorizzati pubblicati su queste ultime.
I gruppi restano “forti”, ma probabilmente non per fare mercato. Funzionano meglio, per esempio, per fare propaganda.
Ma questa è un’altra storia e magari ve la racconterò un’altra volta.

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(A.G. – Follow me on Twitter)

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