Nicola Vinci - "Colla e polvere" Dittico, Stampa lightjet montata su plexiglass, 2007 Courtesy Bonelli Arte Mantova
Gli interni fotografati da Nicola Vinci sono ambienti che conservano la memoria di un vissuto quotidiano che ha superato le barriere del tempo cronologico e si è cristallizzato sulle pareti, nei pavimenti, nei segni e nelle energie vitali che essi conservano. In questi dittici l’artista affida alla presenza fisica delle fanciulle (simbolo del presente e del futuro di quei luoghi) la testimonianza di un passato che rivive ciclicamente e che si rispecchia in alcuni oggetti abbandonati o in alcune piccole foto in bianco e nero appese ai muri. Stanze che hanno racchiuso, come fossero vere e proprie gabbie, le anime di chi le ha vissute, pareti che hanno visto silenziosamente lo scorrere del tempo, degli eventi, delle esperienze umane che lì vi hanno trovato la loro più completa, gioiosa come sofferta, espressione.
Alessandro Trabucco
Renato Jaime Morganti - "liquidspaces" Installazione interattiva proiettore laser, computers con sistema di rilevazione "live to laser", mixer, microfono e pedane resinate. courtesy dell'artista fotografia di Gabriele Tocchio 2009
LIQUIDSPACES – Renato Jaime Morganti
MiArt _la vittoria di suoni e luci sulla città _ Castello Sforzesco_Milano _Aprile 2009
L’installazione vuole sondare la reattività dello spazio alle nostre azioni attraverso un intervento minimo e mimetico, di sottile alterazione percettiva, in uno dei luoghi più simbolici della città di Milano: il Castello Sforzesco. “Liquidspaces” è infatti un segno luminoso interattivo provocato dagli stessi spettatori e dalla sonorità dell’ ambiente circostante. Una proiezione laser dinamica, una sottile linea luminosa ondeggiante (blu), è posizionata all’interno di uno dei fossati del cortile del castello, in modo da ricreare un effetto "acquatico" - come se questo fosse stato effettivamente ri-colmato d'acqua -. La proiezione è originata dai suoni ripresi da due microfoni collocati al centro di una pedana, accessibile al pubblico e posizionata, a sua volta, sul ponte dello stesso fossato. I microfoni sono infatti collegati ad un sistema elettronico capace di tradurre, visivamente (un grafo) e in tempo reale, la sonorità dell’ambiente sotto forma di proiezione laser rasterizzata.
Claudio Cavallaro - “Machine Resurrection” installazione farfalle di cartoncino trasparente opaco, dipinte con resina fluorescente trasparente 2009
Claudio Cavallaro, Machine Resurrection
L’installazione Machine Resurrection, allestita presso le sale macchine di un pastificio, immerge lo spettatore in ambienti caratterizzati da un’illuminazione diffusa ed uniforme, la luce nera di wood.
Sulle imponenti e mute strutture meccaniche si posano sciami di farfalle che creano forti e coinvolgenti contrasti tra la leggerezza dell’effimero ed accidentale e la possente stabilità delle rigorose geometrie. Un efficace e simbolico connubio come metafora di nuova vita, di vera “resurrezione” da uno stato di abbandono ad una ripresa, seppur temporanea (data la breve vita di una farfalla) della propria esistenza.
Alessandro Trabucco