Franko B. even the loser has a good time at the party
Oh, My Loverboy. Protect Me. I Miss You. Franko B. ha sempre usato il cortocircuito semantico come canale di espressione privilegiato. Il suo corpo eccessivo, tatuato, crocicchio sincronico fra le freak-parade del Diciannovesimo Secolo, i tavoli delle notomie, le segrete degli interrogatori rinascimentali, le tribù delle subculture di fine millennio, vira dal bianco al nero per ansia di purezza. Franko B. si apre le vene e crea percorsi di sangue, per mostrare il dolore all’indifferenza degli spettatori. E titola le sue cruente alchimie di umori con dichiarazioni di desiderio struggente. La sua eleganza e pulizia formale ha metabolizzato una grande varietà di media, dalla performance, all’installazione, alla creazione di oggetti, ambienti, vestiti. Il neon rosso, simbolo a metà strada fra il camp della sessualità mercenaria, il condotto venoso sublimato e l’idea di qualcosa di morbido e luminoso, si piega a comporre messaggi d’amore e solitudine. My Heart Is Yours, Do You Want It? I Feel Lonely, Please Call Me. Even the Loser Has a Good Time At The Party. La croce rossa raffigura l’eccedenza di significati propria dei simboli. E quindi la cura del dolore, la sollecitudine, l’universo queer delle uniformi di latex, l’universalità del dolore, la connessione con la simbologia religiosa del martirio e della sua santità.