ILLUMINATI DAL DESIGN
di Sara Matano
Triennale Design Museum espone fino a settembre un’antologia di oltre sessanta lampade – per lo più da tavolo – provenienti da collezioni di tutto il mondo, concepite e create tra la fine degli anni ’60 e l’inizio anni ’70, in quella fertile stagione inquadrata come ‘Space Age’.
La mostra, curata da Gianluca Sgalippa, si propone di osservare, e per un certo verso di sviscerare, quella marcata sfumatura del design che ha influenzato, contaminata a sua volta, l’atteggiamento e il “paesaggio domestico” di quel periodo. Sfogliando il catalogo, queste intenzioni vengono palesate da un fil rouge che coinvolge lampade, locandine dei film che invadevano le sale cinematografiche – “Uomini sulla luna” di Irvin Pichel – opere di architettura urbana – il Palazzetto dello Sport di Roma, ideato da Pier Luigi Nervi – moda – gli space helmet di Pucci – e molto altro.
Un candido e quasi asettico salotto che diviene saturo di creatività e genio, grazie a modelli di larga diffusione e pezzi realizzati da grandi autori come Joe Colombo e Gino Sarfatti.
Colore, plastica e metallo, linee tondeggianti, spaziali, dinamiche quasi pronte al decollo, cariche dell’esperienza e l’euforia dei viaggi spaziali, che prepareranno il terreno alla generazione successiva del design di cui ne sono manifesto i lavori avveniristici giapponesi.
Una creatura ibrida la corrente dello ‘Space Age’, incrocio del Pop e preambolo delle Avanguardie, che portò a rivedere e migliorare a livello di fruibilità gli spazi abitativi con le firme di Verner Panton, Eero Aarnio, Vico Magistretti e Giotto Stoppino. I designer sostituirono materiali, colori e forme tradizionali molto rigide, squadrate e pesanti, con leggerezza, rotondità e dinamismo.
Lo spazio domestico si avvicina così alle scenografie e gli ambienti di “2001: odissea nello spazio” di Stanley Kubrick.
Esposizione curiosa e frizzante che il curatore è riuscito a mettere in scena, con ricerca, senso critico e una buona dose di originalità. Originalità acuta e occhio attento se si pensa che modelli affini, con un po’ di attenzione li possiamo ritrovare a casa di genitori o cugini che hanno visto sorgere gli anni Settanta.
Si esce dalla mostra con una riflessione risvegliata dalle parole di Silvana Annicchiarico, Direttore del Triennale Design Museum: bisognerebbe fare tesoro dell’ingegnosa capacità di cogliere, con sagacia e estro, lo spirito del tempo anticipando il futuro.
Space Age Lights
Tra gusto pop e desiderio di avanguardia
a cura di Gianluca Sgalippa
12 maggio - 5 settembre 2010
Triennale di Milano
ingresso libero
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