Il corpo che comunica; fonte e canale dell'espressività, attraverso dettagli e sfaccettature ci ripropone continuamente nuove attribuzioni di realtà, conferendo alle interrelazioni, una forte enfasi. Attraverso gesti, posture, prossemiche, cinestetica, il corpo sfrutta il proprio linguaggio per presenziare e definire il proprio "ego" nello scenario comunicativo; ecco allora che in questa splendida mostra, "il linguaggio del corpo", inaugurata domenica 15 gennaio presso la galleria Atena di Como (lungo Lario Trento 42, fino al 29 gennaio) densa di significati, vediamo esposte opere che sottolineano proprio queste caratteristiche.
Possiamo notare come attraverso tecniche differenti, quali fotografia, pittura, scultura, installazioni, ogni opera presenta vibrazioni e significati forti e rilevanti; ci si trova quindi coinvolti in un ethos che passa dalla perfezione di forma, alla presa di coscienza di una smaterializzazione del concetto estetico, passando per l'enfasi delle espressioni facciali all'importanza dell'espressività nello sguardo o nella relazione tra due corpi.
Colori che sottolineano le pieghe ai lati di sorrisi, linee morbide e sinuose che caratterizzano schiene sensuali, sculture che catturano l'attenzione dello sguardo dello spettatore su forme femminili, ambiguazione della realtà visibile attraversospecchi rotti posti in installazioni interpretative: tutto quello che riguarda l'esteriorità produce una comunicazione efficace che va a produrre significati e sensazioni a livello emotivo profondo, in quanto il linguaggio del corpo è un ponte di connessione tra l'io interiore e quello esteriore.
Ne emerge quindi un linguaggio sensibile, percepito dal cervello ed elaborato dal cuore: ecco allora una tensione passionale che emerge e travolge da ogni singola opera, stabilendo in un certo senso un contatto diretto con l'anima dell'artista.
Un modo per fissare il tempo che scorre veloce, immortalando un'espressione comunicativa, quasi a volerla rendere base di ragionamento e pensiero.