Intervista ad Andrej Mussa, (Parola agli Artisti 1)

 

Nato a Modena nel 1976. Lavora con video e collage sequenziali,

ANDREJ MUSSA risponde alle nostre domande:

COSA RENDE UN ARTISTA AFFERMATO? IL CONSENSO DELLA CRITICA,
IL CONSENSO DEL
PUBBLICO, O LE VENDITE?

Nell'attuale arte contemporanea dove purtroppo la parola e il pensiero del pubblico contano poco, rispondo tutte e tre. Il mio pensiero e i miei tempi di lavoro sono molto vicini al cinema, e per me il pubblico è importantissimo. Parlando e dialogando sempre con la gente comune trovo ispirazione e consenso. Mi fido solo di loro nella buona e cattiva sorte; La differenza è tutta qui, se per il cinema il critico, la critica, è relativa e solo il pubblico, pagando anche un biglietto, sceglie e decide la sorte del tuo lavoro, nell'arte contemporanea questo non avviene (forse facendo pagare un simbolico biglietto ad ogni vernissage il pubblico ragionando con il proprio cervello, e non spinto da mode propagandistiche curatoriali avrebbe il peso e l'importanza che si merita) quante gallerie borsistiche...e curatori strozzini scomparirebbero... L'arte e tutte le forme artistiche devono appartenere alla gente comune perchè è a loro che si dovrebbe chiedere e dare...

POTRESTI DESCRIVERE LA COSTRUZIONE DI UNA TUA OPERA?  LA TUA
RICERCA?

Bisogna pensare al Jazz quando si guarda la mia opera... niente costruzione narrativa ragionata, nessun metodo di scrittura ma tanto materiale raccolto, tante immagini e tanta immaginazione. Metto a fuoco un tema e faccio una raccolta di documentazione.
Scrivere una sceneggiatura è per me un vincolo spaventoso, un grosso limite, sarebbe appunto come se un musicista jazz scrivesse la musica prima di suonare...
E' per questo che i miei collage e i video vengono identificati sotto la forma di "sceneggiature visive".
Un fatto di cronaca, un episodio quotidiano dà l'input mattutino alla mia opera, tutto il resto è caso, fortuna, fortuna che in quel preciso momento un' immagine particolare, un personaggio, un brano musicale ascoltato per caso in un locale ispiri l'inizio di una storia... Non c'è un metodo particolare, nella nostra quotidianità veniamo per caso spinti a muoverci in situazioni e luoghi. Attraverso il mio lavoro artistico voglio cercare di capire perchè ci troviamo a volte in quei determinati momenti senza volerlo...un fatto di cronaca a volte non possiede tutte le immagini reali che avrebbe dovuto... qualcuno o qualcosa di misterioso nasconde come la nebbia la verità.
Ecco mi piace essere considerato come qualcuno che attraverso la nebbia porta alla luce l'IMMAGINE...

ARTE E' ANCHE O SOPRATTUTTO VERNISSAGE E MONDANITA' ?

I vernissage possono fare parte di un racconto cinematografico o letterario e quindi diventare arte, dipende da chi e con quali occhi si osservano determinate situazioni. Per me sono feste, ritrovi, dove si può bere del buon vino e dialogare con belle ragazze...

SE DOVESSI SPIEGARE L'ARTE CONTEMPORANEA AD UN BAMBINO COSA DIRESTI ?

A un bambino non si dovrebbe spiegare nulla e tantomeno l'arte contemporanea...
Gli dico solo di osservare quel misterioso raggio di sole che al mattino, al suo risveglio, disegna attraverso la tapparella sul muro delle forme geometriche luminose, gli dico di soffermarsi su quella luce, poi di scoltare il vocìo e i rumori che provengono fuori dalla sua finestra. Il profumo di una colazione che qualcuno sta preparando per lui in cucina. Vorrei poi ritrovare quel bambino venti anni dopo e chiedergli di raccontarmi quell'episodio. Se sarà stato capace di custodirlo nel tempo, di ricordarlo e raccontarlo trasmettendomi la stessa emozione che ha provato lui venti anni prima, allora quel bambino attraverso il tempo è diventato un artista...
Questa è l'arte contemporanea.


CHE MUSICA ASCOLTI ? CHE LIBRI LEGGI ? COSA GUARDI IN TELEVISIONE ?

Guardo tantissimo cinema, ascolto diversi tipi di musica e ho diversi tipi di letture...
Dipende molto dallo stato d'animo che sto vivendo. Mi piace molto la musica classica e l'opera lirica.
In questo momento sto leggendo molti saggi sul cinema e libri di filosofia. La televisione l'accendo solo per le partite di calcio che amo molto.


Dalla domenica al lunedì, 2003. Collage Sequenziale.

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