Intervista a Silvia Negrini, (Parola agli Artisti 10)

 

 

 

Lobodilattice incontra SILVIA NEGRINI

 

 

Cosa rende un artista affermato? il consenso della critica, il consenso del pubblico, o le vendite?

È come chiedere: cosa vuoi per cena? Coscia di faraona in foglia di vite con crema di uva passa, lasagne al forno o Sofficini Findus?


Potresti descrivere qual è la costruzione di una tua opera e i materiali che preferisci?

Ultimamente sto abusando della carta millimetrata. I materiali “preferiti” dipendono dalla loro funzionalità riguardo al lavoro che intendo svolgere. Non nascondo, tuttavia, la mia passione per il recupero di taluni materiali che oggi si può definire quasi “archeologici”: la carta millimetrata, ma anche i transfer, le chine, i timbri... attingo, insomma, da tutto quell’universo di strumenti estinto nell’odierna era computerizzata.

Potresti descrivere/sintetizzare in poche parole la tua ricerca artistica?

Anche se la mia attenzione non è rivolta solo ed esclusivamente a un approccio sociologico della realtà, spazio infatti su questioni prettamente formali e da un certo punto di vista autoreferenziali della disciplina grafica, m’interessa comunque molto come determinate situazioni siano successe e in seguito il modo in cui sono state restituite dai media alla massa e la percezione nei loro confronti di quest’ultima. Porto per esempio un lavoro al quale sono molto affezionata: “La Srage di Bologna” (2008). Pensando a tale vicenda legata alla storia recente del nostro paese, ho tentato di “replicare” graficamente il processo sopradescritto: il terribile evento, i canali d’informazione che ne hanno trattato gli aspetti in maniera distorta e la fumosa percezione del fatto recepita dalla popolazione al tempo e negli anni successivi. Ho provato, quindi, a sovrapporre tali stadi sulla superficie bidimensionale della carta millimetrata, strumento al quale ci si affida per formulare informazioni il più possibile accurate di natura visiva. La struttura della stazione ferroviaria di Bologna riporta meticolosamente le tracce della tragedia, ma né il modo in cui l’ho rappresentata, un’operazione sobria e accurata da geometra del tutto “inoffensiva”, né gli individui che transitano ignari di fronte all’edificio smembrato portano tracce del reale accadimento gettando l’intera scena in un inquietante stato di surrealtà. In lavori di questo tipo m’interessa proprio “campionare” l’accadimento, la diffusione dell’informazione e la seguente percezione che ne deriva per trasportare il tutto in una sorta di limbo informativo e attendere lì, al varco, la reazione del fruitore.

 

(view large - Silvia Negrini - strage di capaci)

 

Arte è anche o sopratutto vernissage e mondanità?

Ciò che oggi è definibile come sistema dell’arte è talmente variegato da non poter esser recluso solo al suo aspetto mondano, anche se quest’ultimo ha sempre ricoperto un ruolo principale.

Se dovessi spiegare l'arte contemporanea ad un bambino cosa diresti?

“Da grande dai retta a papà… fai ragioneria.”
Oppure
“Ti do 5 euro se non me lo chiedi più...”

Che musica ascolti?

Di tutto...

Che libri leggi?

Soprattutto saggi...


Cosa guardi in televisione?

La guardo raramente, a Milano ho un divano scomodo.

Hai un colore preferito?

No, ma il mio ascendente è Gemelli.


Artista preferito? (vanno bene anche artisti contemporanei)

Bill Gates.

 

(view large - silvia negrini - repubblican party)

Da Artista, potresti descriverci quale pensi essere il compito di un buon critico d’arte?

Il compito del buon critico d’arte è quello di riuscire ad intuire tendenze artistiche ancora non storicizzate. Deve essere senz’altro una persona colta, con una visione grandangolare dell’arte e non solo e che, nello stretto rapporto artista/critico-curatore, deve, tramite la sua teorizzazione, fornire spunti per la stessa ricerca dell’artista.

Leggi riviste d’arte? Quali?

Tutti gli editoriali di settore...

Cosa pensi della diffusione dell’arte attraverso le nuove tecnologie, il binomio arte/internet,
aiuta o penalizza?

Le nuove tecnologie sono dei medium come lo è stata e lo è ancora la stampa, non vedo in che modo la sola diffusione di informazione possa penalizzare l’arte. Ovviamente sta all’utente approfondire la conoscenza per non fossilizzarsi sull’“apprendimento Wikipedia”.

 

 

 

[PAROLA AGLI ARTISTI intervista a Silvia Negrini pubblicato su lobodilattice il 18-11-2009]

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