Le Meduse: la proliferazione

 

 

LE MEDUSE: LA PROLIFERAZIONE

di Lorenza Fragomeni

 

 

L'arte contemporanea è spesso caratterizzata dalla nascita di gruppi di artisti che si aprono a nuove sperimentazioni, basate sulla combinazione, assolutamente infinita, di soluzioni stilistiche possibili.

Oggi, tra questi, compaiono Le Meduse, brillanti e promettenti figure del panorama contemporaneo, che nell'occasione animano i raffinati ambienti di Palazzo Venini a Milano, con creazioni decise che compongono la mostra dal titolo "Le Meduse: La Proliferazione", curata da Vera Agosti.

Osservando partitamente il lavoro di ciascuno si nota come ogni artista abbia fornito allo spettatore una personalissima rappresentazione di contemporaneità e denuncia di un silenzioso malessere da cui siamo circondati, attingendo da uno spessore contenutistico e stilistico che li rende estremamente accattivanti.

Ad esempio Andrea Riga dispone i suoi autentici personaggi in piena luce, proponendo un'analitica conoscenza visiva dell'uomo; egli conferisce loro una tensione impulsiva sfuggita ad un estenuante sorveglianza, raggiungendo un risultato penetrante ed incredibilmente vero.

Mentre Maurizio Cariati, con morbida arguzia, ci presenta una libera espansione della vitalità; conserva la pieghevole linea curva delle estroflessioni per dar forma a una figura umana umile e provocatoria, sferzante e irriverente. Lo fa utilizzando la juta ottenendo una bellissima aderenza tra tono e materia.

Il neofita Iacopo Raugei, invece preferisce conservare le sue figure nell'ombra, in una dimensione di apparente cecità. La sua opera e' sottilmente definita da un tratto attento che indurisce le forme e le fluidifica insieme; esalta i volumi, dona grande forza ai dettagli contrapponendoli meticolosamente tra loro, in maniera calibrata e, a tratti, volutamente sfocata.

Vi sono poi i personaggi di Anna Madia che pare abbiano abbandonato ogni peso; una vibrazione interna dispone, senza alcuno sforzo visibile, le pennellate. Nell'artista sembra esserci una consapevolezza armonizzata dall'emozione sensibile e romantica. Un volto che si muove, si piega, trema ed e' fasciato da un'aura delicata; occhi orientati verso l'interno ma proiettati anche verso la concreta, ruvida realtà del mondo.

 

(Anna Madia )

 

"Gli uomini provano un grande piacere nel vedere i colori, hanno bisogno dei colori come della luce". Così Goethe afferma nella sua "Teoria dei colori", e molto naturalmente accostiamo questa affermazione alle creazioni di un altro neoadepto del movimento, Emanuele Gregolin.

Siamo difronte un esplosione di vermiglio, di luce e di forza espressiva; da scorci di interni fitti di oggetti e vibranti dettagli, a stridenti petroliere che svettano su uno sfondo urbano e frenetico, attuale e chiassoso.

E dal pigmento, subito si passa al video con un’altra giovane artista Jaya Cozzani: lei utilizza il corpo, nello specifico, il volto e i suoi particolari, lo adotta come materiale, come sorgente.

E lo fa nel fragile punto di intersezione fra il corpo stesso giocato in prima persona, e la registrazione meccanica. Ne viene fuori un’interessante opera di interiorità, intimità ed analisi scolpite attraverso il video.

Proseguendo ancora, si incontra l'opera di Lorenzo Manenti in cui l'elemento primitivo scaturito dalla magica visione della mitologia e del passato, si trasforma nella coltivata e profonda voracità dell'artista. La ragione si dispone ad acquistare un'inclinazione estremamente moderna colma di energia e forza costruttiva.

Si arriva, infine, all’appassionata linea di Giovanni Cerri, elemento motorio subordinato al finissimo intelletto e alla straordinaria mano del maestro.

La sua opera giunge ai nostri occhi superando le apparenze del visibile e dell'istituito. La spinta a rappresentare le desolate periferie urbane scatena nel pittore un esuberante flusso di coscienza, che determina la vivacità del ritmo e la ruvidità dei colori sollevati sul piano della purezza timbrica. La sua arte è pura poesia e riflessione, è' intelligentemente provocatoria e solidamente strutturata sopra una grande abilità ed esperienza.

Le preoccupazioni formali di Cerri - cosi come degli altri artisti del movimento - non sono che la spia della sensibilità diffusa nel contesto contemporaneo intessuto di disagio e inquietudine esistenziale.

Il movimento de Le meduse ci propone una pittura impegnata, efficace ed eclettica;

sono artisti che ci offrono insieme ad un estrema lucidità,' una nuova dimensione, viva e precisa, ideata con volontà dinamica, sempre scattante e perfettamente attuale.

 

                                                                                                                             

 

Le Meduse: la proliferazione

Con il patrocinio del Comune di Milano

A cura di Vera Agosti

Palazzo Venini

Via Chiaravalle, 7-Milano

Dal 20 ottobre al 20 novembre 2010

Orari: 10-13 e14:30-18:30

Chiuso il lunedì

Catalogo Prearo

 

 

 

Informazioni su 'Lorenza Fragomeni'