La stagione 2012|13 della MAG è iniziata ieri, giovedì 27 settembre con un'inaugurazione intrigante e bene organizzata, che durerà fino al 27 ottobre: MARIO SCHIFANO, il protagonista.
Tutto è iniziato come una favola, <<sembrerà strano ed incredibile, ma è stato un sogno a portare qui Schifano - dice Salvatore Marsiglione, il gallerista - una notte dello scorso maggio ho incontrato nel mondo onirico l'artista, che mi chiedeva una sua esposizione a Como. Da lì, due giorni di fuoco tra telefonate ed accordi, ed eccoci qui>>.
Ed infatti, ecco che presso la galleria sono stati allestite 35 opere del Maestro della POP-Art, che tra tutti gli italiani, è senza ombra di dubbio uno degli artisti tra i più quotati e ricercati della scena internazionale.
L'esposizione si presenta ordinata ed curata: l'occhio dello spettatore viene coinvolto in un percorso emozionale che lo avvolge a livello cromatico e scenico: tutto è al proprio posto, senza criteri cronologici o forzati, bensì ad impatto di colore e dimensione: ecco allora che possiamo osservare un pezzo di fine anni '60 accanto ad un altro di metà anni '80. In questa direzione, la mostra si propone esibire la poliedricità di Schifano, la cui produzione risulta essere una miscellanea di tecniche e stili differenti: proprio questa eterogeneità ha caratterizzato tutta la vita dell'artista, che ha segnato la storia dell'arte contemporanea.
Le 25 opere esposte provengono da alcune collezioni provate presenti tra la Toscana e Milano e sono tutte pubblicate nella monografia di Schifano; il viaggio nell'esposizione permette di osservare le tappe artistiche dal 60 al 95, grazie a dei riferimenti noti come il "giallo", monocromo celebre, oppure i "canneti" o ancora la "esso", "il cavallo bianco" e "le stelle": attraverso le pennellate a volte decise ed altre particolari, si nota l'intensità della produzione di Schifano.
Impossibile non restare ammaliati dal tripudio di colori e forme presenti, molte quasi associabili ad una verve pubblicitaria, assolutamente avanguardistica ed irriverente; con Schifano nulla risulta essere banale o sottinteso: i cavalli diventano forme energetiche in corsa ed i campi di grano esprimono un vigore totalmente seduttivo, passando dai cerchi di colore materici e quasi tridimensionali, come se le opere volesse scalpitare e gridare.
Nonostante non sia stato semplice riunire le opere provenienti da località e collezioni diverse, il risultato è incredibilmente sensazionale: i sensi ne restano completamente coinvolti, e passo dopo passo all'interno dell'esposizione, ci si sente coinvolti in un vortice toccante fatto di anima, colore e gestualità, che sottolinea come la forza artistica e creativa di Schifano sia sempre in auge e sempre sulla cresta dell'onda.
Mostra imperdibile, da vedere.