Sebbene con declinazioni differenti, la parola d'ordine della doppia personale Fontana/Marasco non può che essere: “svago”.
Da sempre affascinato dall'accezione arguta e spiritosa dell'arte, Fabrizio Fontana presenta i suoi ultimi lavori nell'esposizione “Un analgesico per l'emicrania, una coppia di dadi e le mie pantofole blu sono tutto ciò di cui adesso ho bisogno”, in cui appare decisamente cresciuto dal punto di vista dell'esplorazione tematica e tecnica, pur avendo mantenuto intatto il proprio gusto per il gioco e la beffa.
Micropersonaggi, quasi ombre o sagome di esseri umani, narrano brevi storie il cui senso è espresso da titoli chiarificatori. Utilizzando un tratto ancora riconoscibile, seppur evoluto rispetto all'ultima produzione legata alla profezia Maya sulla fine del mondo, Fontana rosicchia elementi da ogni periodo della propria esperienza artistica, per giungere ad un sintetismo evidentemente più maturo ed equilibrato, sottolineato da campiture più nette, dal largo impiego della pittura e dalla volontà di custodire l'opera tramite l'uso della resina (sperimentata già nella serie di opere precedente).
L'esercizio della parola e di cromatismi meno violenti (talvolta addirittura affumicati e plumbei), dimostra il desiderio di Fontana di confrontarsi con una realtà più attuale, legata alla quotidianità dell'artista e dell'orizzonte recente e corrente, mettendosi in “jioko” pur continuando a burlarsi dell'arte, senza perdere il senso dell'umorismo anche di fronte ad un contemporaneo socialmente fumoso e sospeso.
Differente l'approccio di Sandro Marasco, che offre un omaggio all'intellettuale galatinese Pietro Cavoti, sviluppando la propria personale nelle sale dell'omonimo museo e stimolando il pubblico a lanciarsi in una vera e propria caccia al tesoro tra carte, volumi, busti e sculture, reinterpretando fotograficamente e pittoricamente la produzione di Cavoti e la sua immagine con piccoli scenari dal sapore antico ed allo stesso tempo domestico, quasi si trattasse di fotografie di famiglia, incorniciate e posizionate nella propria casa come stimolo per il ricordo.
Una doppia personale da non perdere, dunque, in cui serio e faceto si sposano in un connubio affettivo, fervidamente neurotonico e provocatorio che da un lato conduce il visitatore verso la riflessione (sebbene con un approccio ludico), dall'altro invita alla riscoperta di un grande salentino, tra i tanti – spesso – dimenticati.
______________________________________
Un analgesico per l’emicrania, una coppia di dadi e le mie pantofole blu sono tutto ciò di cui adesso ho bisogno - Fabrizio Fontana
Pietro Cavoti-Sandro Marasco - Sandro Marasco
doppia personale a cura di Lorenzo Madaro
18-30 luglio 2013
P.Art – Produzioni Artistiche/Museo “Pietro Cavoti”
Via Cafaro, 2
73013 Galatina (LE)