L’identità è l’incipit di questo progetto, nelle sue molteplici possibilità narrative, nelle sue infinite declinazioni.
Il titolo del progetto è volutamente espresso in inglese per la sua molteplicità di accezioni e per la sua indubbia
ambiguità di lettura (pro-file). E oggi l’identità è sempre più al centro della condizione post-moderna o, per dirla
sempre con Bauman, di quella modernità liquida in cui ci muoviamo come nomadi glocali in perenne stato precario.
L’identità è sicuramente al centro dei linguaggi virtuali dei social network e della rete in genere: nickname,
password ci identificano nel compilare form, per partecipare a newsletter o social network. Il problema
dell’identità, in un mondo sempre meno determinato nei confini geografici e geopolitici, rivela in se la necessità
di riconoscersi in una comunità che è sempre meno identitaria e si sgretola in miriadi di appartenenze fragili.
Il titolo del progetto è volutamente espresso in inglese per la sua molteplicità di accezioni e per la sua indubbia
ambiguità di lettura (pro-file). E oggi l’identità è sempre più al centro della condizione post-moderna o, per dirla
sempre con Bauman, di quella modernità liquida in cui ci muoviamo come nomadi glocali in perenne stato precario.
L’identità è sicuramente al centro dei linguaggi virtuali dei social network e della rete in genere: nickname,
password ci identificano nel compilare form, per partecipare a newsletter o social network. Il problema
dell’identità, in un mondo sempre meno determinato nei confini geografici e geopolitici, rivela in se la necessità
di riconoscersi in una comunità che è sempre meno identitaria e si sgretola in miriadi di appartenenze fragili.
L’attenzione che poniamo è tutta dentro al concetto di autorappresentazione che insinua nuovi significati nel fluttuare
della rete assumendo il termine profile (profilo), sostantivo che ci rimanda ad album fotografici, note, diari, pagine di
annotazioni e messaggi cifrati, in sintesi il “profilo” di cui parliamo è una chiara “biografia descrivente le caratteristiche
più salienti del soggetto”, così recita il dizionario, pertanto è un ritratto self portrait, aggiungiamo noi, anche quando
è un autoritratto.
Per l’anno 2012 abbiamo individuato, tra i vari artisti di inizio ‘900, gli autoritratti del giovane Ettore May,
(Londra 1903-Torino 1923), sfortunato giovane artista dal vissuto particolarmente drammatico, di cui la Pinacoteca
Civica di Pinerolo conserva una eccellente collezione. Saranno proprio i suoi “profili” giovanili a divenire l’incipit per
il progetto del 2012, evidenziando particolarmente le contraddizioni nei suoi atteggiamenti provocatori.
Il ritratto (pittorico, fotografico o in altre forme), per definizione mira a rappresentare e quindi ad assumere un valore
estetico, assolvendo a quella volontà di apparenza che necessariamente si discosta dalla realtà. L’autoritratto estremizza
in qualche modo tutto questo e, come nel caso di Ettore May, oggi guardiamo ai suoi lavori con occhi lontani ma, col filtro
dell’uomo-artista, cogliamo comunque il suo fondo oscuro, quel dna intessuto nei segni grafici che ci parla di lui, della sua personalità.
L’identità nascosta percepita attraverso l’arte, l’atto creativo libera e interpreta il vero profilo, l’assassino del se o forse l’angelo protettore?
ARTISTI INVITATI:
Akab Raxas, Francesco Arena, Andrea Alborno, Alessandra Baldoni, Angelo Barile,
Osnat Belkind Sheps, Gabriela Bodin, Giuseppe Bombaci, Barbara Bonfilio, Paolo Bovo,
Cati Briganti, Orietta Brombin, Veronica Bronzetti, Caterina Bruno, Marina Buratti, Chen Li,
Augusto Cantamessa, Antonella Casazza, Agnese Casolani, Francesca Casolani,
Marco Casolino, Elisa Cella, Charles Jean Paul, Alessia Clema, Carmen Colibazzi ,
Vincenzo Corcelli, Carla Crosio, Fannidada, Ridha Dhib, Andrei Dorokhin, Daniele Duo’,
Hubert Duprilot, Katerina Dramitinou, Antonio Lorenzo Falbo, Elisa Filomena, Moira Franco,
Luciano Gaglio, Federico Galetto, Ian Gamache, Flavio Romualdo Garofano, Vered Gersztenkorn,
Rosanna Giani, Ugo Giletta, Gian Carlo Giordano, Sara Grazio, Tere Grindatto, Marco Lavagetto,
Mario Ernesto Laratore, Miguel Leal, Erika Lecchi, Margherita Levo Rosenberg, Marco Lampis,
Alex Lo Vetro, Maria Korporal, Anna Frida Madia, Nadia Magnabosco, Oxana Mahnac, MOHO,
Francesco Muro, François Nasica, Martha Nieuwenhuijs, Andrea Nisbet, Samuele Papiro,
Mario Pasqualotto, Marina Pepino, Tobia Ravà, Marco Rea, Michela Ezechiela Riba , Claudio Rotta Loria,
Cristina Saimandi, Francesco Sambo, Roberta Sanfilippo, Valter Luca Signorile, Rèdha Sbaihi,
Giusy Sculli, Ivano Sossella, Ioanna Spanaki, Luigi Stoisa, Lino Strangis, Sukyun Yang & Insook Ju,
Celeste Taliani, Tea Taramino, Rosa Ubeda, Loredana Vairo
Artisti Pinerolesi:
Joel Angelini, Patrizia Chiarbonello, Marco Da Rold, Sabina Villa
EVENTI :
Me Te a cura della poetessa Silvia Rosa ed il fotografo Fabio Trisorio (Roma-Torino)
Voci Erranti performance teatrale
Installazione SPACCATA dedicata a Solidea Ruggiero
autori: Massimo Barberio - Sabrina Bartolozzi- Rita Vitali Rosati-Massimiliano Bartolini - Luca Bortolato -
Fabrizio Carotti - Flavio Romualdo Garofano - Sara Genny Michetti- Lucio Patone -Massimo Festi -
Nicola Fasolato - Tiziano Scaboro - Gaia Merlini Calcagni- Marco Casolino - Noil Klune (Toni Zappone)-
Dante Marcos Spurio- Paola Castagna - Luca Traini – Andre Te
sonoro: Mauro Crivelli + dipinto di Matthias Brandes
Performance di danza di Compagnia Instabile di Chiara Levrino Ass.Cult.Balancè
Rappresentazione su Ettore Giovanni May titolo Mai My May a cura di Sandra Morero, Franco Bergoin e Fantasmagoria moderna
Ridha Dhib performance Tramage Mixture Lignes et Mouvement : Qu'est-ce et qui se trame ?
Dj Video a cura di Federico Galetto
inoltre:
testi di
Mario Marchiando Pacchiola,Tiziana Conti,Ivan Fassio,Anna Giulio,Rita Pacilio,
Silvia Rosa, Solidea Ruggiero,Erica Vagliengo
Interviste a cura di Marco Filippa a :
Susanna Schimperna,Silvano Montaldo (Museo Lombroso)