Rankle & Reynolds + Enrico Savi
Lugano, Mya Lurgo Gallery
recensione di Andrea Lacarpia
L’arte degli ultimi anni, esattamente come la vita contemporanea della quale è espressione, è il risultato di continui miscugli, contaminazioni, ibridazioni. L’ambiente nel quale viviamo è il risultato di una sovrapposizione d’informazioni, sempre più numerose e incorporee, manipolabili a volontà. Le certezze stabili cedono e lasciano spazio a una realtà ologrammatica. L’esposizione alla Mya Lurgo Gallery di Lugano, organizzata con la collaborazione della galleria Federico Rui Arte Contemporanea di Milano, esprime appieno lo spirito contemporaneo, che negli audaci innesti di materiale eterogeneo crea inedite armonie e corrispondenze. Già nel titolo della mostra si nota il segno dell’addizione che crea l’innesto di Enrico Savi a un’ibridazione già avvenuta tra Alan Rankle e Kirsten Reynolds. Pittura di tipologie differenti, fotografia e performance si uniscono così in una mostra coerente nonostante la presenza di diversi linguaggi. Il paesaggio, interpretato con il filtro dell’emotività che modifica e sfalda i contorni della rappresentazione realistica, è il filo conduttore dell’intera mostra. Alan Rankle dipinge misteriosi scenari boschivi immersi in una soffusa luce ambrata, resi con il virtuosismo della pittura classica, dal realismo interrotto in più punti da altrettanto virtuose pennellate informali. Lo spazio pittorico così modulato appassiona lo sguardo del fruitore, mai annoiato davanti a tale vitalità della materia pittorica che va a scomporsi e ricomporsi ritmicamente, come le immagini nella dimensione onirica. Nel mondo già ricco di suggestioni di Rankle, la collaborazione con Kirsten Reynolds ha apportato ulteriori sovrapposizioni, concretizzate nella serie di opere eseguite a quattro mani, nelle quali i paesaggi di Rankle dialogano con le performance fotografate dalla Reynolds, nelle quali scie luminose volteggiano in foreste incantate, ottenute grazie a una danza che, come un antico rituale, sembra voler riconciliare l’uomo all’ambiente naturale dal quale ha origine. Ne risultano dei dipinti nei quali le scie luminose della Reynolds si fanno audace pittura gestuale che va a interrompere la quiete dei paesaggi di Rankle come intense e inaspettate scariche elettriche. Il gesto espressivo contamina e modifica la pittura come nell’esperienza quotidiana le emozioni agiscono sui dati oggettivi, modificandone i contorni e la colorazione. Di tale ambiguità del dato oggettivo nella realtà sensibile, instabile perché sempre relativo allo stato d’animo del fruitore, Enrico Savi ha fatto la propria cifra stilistica, grazie al mezzo fotografico da esso utilizzato in modo insolito. Lo strumento utilizzato da Enrico Savi è una macchina fotografica analogica di plastica, con la quale si ottengono immagini dai colori sfalsati rispetto alle fotografie tradizionali, realistiche ma nello stesso tempo dall’aura artefatta. All’immagine così ottenuta Savi aggiunge potenti bagliori luminosi esponendo manualmente il rullino alla luce. Le immagini così ottenute perdono la connotazione realistica per divenire visionarie rappresentazioni di mondi interiori, o meglio visioni del mondo esterno come rappresentazioni del mondo interiore. I soggetti si trasformano in presenze luminose ed eteriche, paesaggi dai contorni sfumati come nella dimensione del ricordo. La stampa su vellutata carta cotone amplifica l’intima dimensione emotiva evocata dalle immagini di Savi, delicate poesie che fanno riflettere sulla realtà come creazione soggettiva. L’accostamento delle opere fotografiche di Enrico Savi con le opere eseguite insieme da Alan Rankle e Kirsten Reynolds va a comporre una mostra interessante nel suo esporre diverse interpretazioni del paesaggio date da artisti di provenienza e di generazioni differenti, accomunati da una simile attitudine alla sovrapposizione di più livelli visivi e linguistici, che vanno a formare opere aperte a molteplici chiavi di lettura.
Info:
Dal 22 ottobre 2011 al 3 dicembre 2011
Rankle & Reynolds + Enrico Savi
a cura di Emanuele Beluffi
Mya Lurgo Gallery
Piazza Riforma 9 - Lugano
Orario d’apertura: Ma, Me, Ve 15 – 19; Gio: 15 – 21; Sa: 10 - 17
www.myalurgo.ch
in collaborazione con:
Federico Rui Arte Contemporanea
Via Appiani, 1 Milano
Tel. + 39 392 4928569
federico@federicorui.com