Ho intervistato Raptuz in occasione della mostra "Strada madre" (in corso alla Galleria Schubert, Via Fontana 11, Milano, fino al 9 marzo 2012) e della presentazione del libro "Raptuz- Mother road".
Mi parli della mostra e del libro “Mother road”?
Il libro è una pubblicazione che ho deciso di fare per l’anniversario dei miei 25 anni di attività, raccoglie testi critici e fotografie di moltissimi lavori, dagli inizi della mia attività con opere come i primi “bombing illegali”, fino ai lavori più recenti, si può vedere tutta l’evoluzione del mio percorso. Il titolo è significativo perché la strada è il filo conduttore di tutto, è dove nasce l’ispirazione per le mie opere, è dove mi esprimo liberamente: il libro e la mostra sono una celebrazione ed un omaggio al luogo in cui sono cresciuto artisticamente e personalmente. Per quanto riguarda la mostra ho scelto ultimi lavori, che hanno tutti come tema la strada, in particolare il percorso maestro di una strada come Melrose avenue (Los Angeles) e di tutte le vie che la intersecano, e portano alla Hall of Fame dove dipingo.
Ci illustri qualche opera che ritieni particolarmente significativa?
Come dico sempre, l’opera più significativa sarà la prossima! Parlando delle opere qui esposte, possiamo partire dal trittico di tele dedicate ai vicoli di West Hollywood dove dipingo (foto n.1), in cui si nota un elemento più figurativo dato dall’intricarsi dei tralicci e dei cavi della corrente, che nello stesso tempo hanno anche un impatto grafico lineare interessante, il lettering che invece richiama direttamente il nome della via con i miei tipici caratteri gotici, e c’è poi un elemento di sgocciolatura e di “graffiatura” della tela con i segni. Oppure l’opera “No mercy” (foto n.2), con un ritratto che richiama Cristo con la corona di spine, ed ha sul volto i segni tatuati di gangs come la “surenos 13”; per questo piano abbiamo scelto opere che hanno colori simili, rosso, bianco e nero, e l’argento come base, tinte fortemente contrastanti tra loro per un maggior impatto. Al piano superiore sono esposte opere diverse, che possono essere totalmente minimaliste come “Self justice” (foto n.3), opera su fondo bianco, con la sola presenza della scritta che riprende il titolo in un angolo e al centro un proiettile, è un’opera con un forte concetto di purezza, è pulita, neutra ed ha anche un richiamo alla componente “illegale” tipica del bombing con questa inserzione di un vero proiettile da guerra “7.62 NATO”. Oppure ci sono opere più colorate: ad esempio “Yellow fog” (foto n.4) con questo elemento figurativo di un paesaggio montano immerso nel giallo, “Passion” (foto n.5), la passione del dipingere ed esprimersi ancora forte e viva in me con una rosa rossa come sfondo, “Concrete jungle” (foto n.6) con un tono grigio/verde, che rappresenta la giungla metropolitana di cemento, “Undercover” (foto n.7), dove osservando con attenzione sotto uno strato di vernice di diversi colori che cola si notano i nomi di tutte le località in cui ho dipinto a me più care.
Nelle tue opere è molto presente l’inserimento di materiali applicati su tela, come mai questa scelta?
Sono tutti materiali che mi appartengono, e che spesso utilizzo per realizzare l’opera stessa: ad esempio parti di bombolette, pennelli o bandane, matite.. che nello stesso tempo danno anche un effetto materico e grafico interessante.
Come nascono le tue opere, ti servi dell’elaborazione digitale?
Parto da una bozza servendomi anche dell’elaborazione grafica tramite il mio fido MAC, generalmente per bilanciare i colori o stabilire le sovrapposizioni di diversi elementi, ma poi di solito l’idea iniziale è completamente diversa dal risultato finale, perché c’è una fortissima componente di spontaneità ed improvvisazione quando dipingo!
Nome: Luigi Maria Muratore
AKA: Raptuz
Nazionalità: italiana, nato a Cernusco Sul Naviglio (MI) nel 1968
Formazione: Scuola del Fumetto, Milano
Attivo dal: 1987
Membro fondatore della TDK crew, Milano, dal 1990
Membro della CBS crew, Hollywood CA, dagli anni Duemila
Tecnica: spray, acrilici, smalti, idropitture, stencil, inserzione di frammenti di pennelli, bombolette spray, tessuti, oggetti appartenenti all’artista e talvolta utilizzati nel lavoro
Soggetti: mondo della città e della strada, ritratti di personaggi storici, sportivi, icone pop, cartoni animati, mondo vegetale ed animale, lettering gotico diretto e lineare.
Stile: pittura materica influenzata dell’action painting americano, tratti gestuali e dinamici, elementi grafici e figurativi sovrapposti e conviventi, gocciolature di colore, bidimensionalità, grafismo, presenza del lettering; opere più figurative con colori vibranti, realizzati con spray, stencil o altre tecniche.
Luoghi: Italia (Milano, Gallarate, Torino, Lodi, Bolzano, Bari, Roma, Lucca, Rovereto), Usa (Los Angeles, Las Vegas)
Progetti speciali:
Spaghetti Funk Crew membro fondatore dal 1994
Associazione italiana writing “Tribù dell’indice” presidente e fondatore dal 2005: promuove la creatività urbana, il writing e la street art legali e i nuovi talenti, realizzando produzioni artistiche, mostre, workshop, lavori su commissioni ed eventi, tra i più importanti l’annuale asta benefica “WRITE FOR FOOD” e l’evento di interscambio “LA-GOLDRUSH”, con mostre e live painting, che si svolge a Los Angeles.
TDK Art D-Vision fondatore dal 2008
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https://twitter.com/#!/Kingraptuz