l’EDICOLA RADETZKY //// vista da ZERO

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Sembra essere ritornata in voga l’idea della grande Milano che traina l’intera Italia. Recentemente cronisti di ogni parrocchia non possono fare a meno che precisarlo. «Non è solo l’expo il volano! Porta Nuova! Il bosco verticale! La torre Isozaki!» Tra i  motivi che dovrebbero convincere tutta l’Italia, o forse anche il mondo intero, a migrare in massa verso questa nuova terra promessa, non poteva mancare il pezzo forte… La  nuova Darsena!! La nuova Darsena? Tutto il mondo dovrebbe invidiarci quei fantastici mattoni e quel “mercato” color… Inspiegabile? Prendersi gioco della Darsena è come sparare sulla croce rossa. Tralasciando per un attimo il mio inutile sarcasmo, è indiscusso il successo dell’operazione e il piacere che si prova a passare del tempo nuovamente a contatto con l’acqua che la perversa e violenta “modernità” ha espulso da Milano negli anni 30. Però, se proviamo a dimenticarci per un attimo uno spazio venduto agli sponsor, fiumi di ubriachi che rischiano di annegare, il mal gusto architettonico, Sky, la notte delle lanterne, Lancia Y ingoiate da polipi giganti di cartapesta, la continua sorveglianza, l’enorme muro grigio e tutto il male che volete riversare sulla Darsena, troviamo qualcosa di significativo?

Cantieri-Radetzky-Edicola-Radetzky-Darsena-Milano-2015-_-Photo-Credit-Liligutt-Studio

Edicola Radetzky
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Mi ha stupito la recente riapertura della  vecchia edicola Radetzkycollocata su Viale Gorizia, che risulterà sicuramente invisibile tra un  banner pubblicitario e un maxischermo a led. È stata affidata attraverso un bando pubblico dal Comune di Milano e dal Consiglio di Zona 6 a Città Ideale, che con la collaborazione di Dimora Artica si propone di salvarci dai pittori del Naviglio Grande e le loro botteghe da artista della domenica. I soggetti coinvolti si trovano ormai in prima linea nella programmazione artistica e culturale milanese. La galleria Dimora Artica con la curatela diAndra Lacarpia e la sua programmazione che va oltre i soliti noti dell’ambiente milanese e Città Ideale che con la mostra Base alla Stecca 2.0 e Progetto Città Ideale alla Fabbrica del Vapore ha portato e porta avanti una riflessione sul ruolo dell’artista all’interno dello spazio urbano, della collettività. Edicola Radetzky rivela apertamente il suo interno proiettandosi sulla strada. È stata riaperta il 25 Ottobre dopo anni di abbandono, con una sorta di restauro partecipato alla luce del giorno, che si trasforma in un happening a cielo aperto. Potete trovare nel weekend artisti armati di attrezzi da restauro e concentrati sul loro piccolo gioiello che per tantissimi anni ha smesso di vendere quotidiani. Verrà trasformata in una piccola galleria e centro culturale dedicato all’arte contemporanea nel cuore della città gentrificata. Piccoli gesti che fanno sperare e ricordare che basta davvero poco per prendersi cura dell’habitat urbano in cui tutti i giorni ci muoviamo. Non è necessario per forza violentarla a suon di grandi gesti autoritari. Speriamo ci facciano perdere di vista i processi che stanno sempre più colpendo Milano, la svendita della città e dei suoi spazi pubblici, per avere in cambio qualche panchina e un po’ d’acqua. (Luca Marullo, da Zero, 25 ottobre 2015).

L’Edicola vista da Roberto Rup Paolini |



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