Extinction parade

Extinction Parade

La popolazione della Terra, è decimata da orde di non-morti. Ci sono però altre creature che abitano il nostro mondo oltre agli uomini: i vampiri! Come reagiranno, dopo secoli e secoli trascorsi nell’ombra? Si godranno la nuova, inaspettata libertà o invece poco alla volta si renderanno conto che la situazione ha risvolti drammatici anche per loro? Una storia che rilegge in una chiave moderna e originale un classico dell’immaginario horror, scritta da un veterano degli zombi come il romanziere Max Brooks (Manuale per sopravvivere agli zombi, World War Z) e illustrata a tinte forti da Raulo Caceres (Crossed, Gravel). Consigliata a un pubblico adulto. (Quarta di copertina)

Quasi dimenticavo di parlarvi di questo fumetto, letto più di un mese fa, e tratto da un racconto di Max Brooks che mi era piaciuto molto, una sorta di spin-off del celeberrimo WWZ.
Bene, rimediamo subito!

In Extinction Parade lo scenario globale è proprio quello di World War Z (romanzo, non film, quest’ultimo davvero deludente). Solo che, nel racconto come nel fumetto, Brooks ha aggiunto anche l’esistenza dei vampiri, riuscendo però a “incastrarla” nella biosfera terrestre con una certa logica scientifica.

I vampiri di Extinction Parade sono pochi, antichi e – come nelle migliori tradizioni – vivono nascondendo la loro vera natura. Sono forti, solitamente ricchi, quasi invincibili, e considerano gli esseri umani come capi di bestiame, lasciando pochissimo spazio (solitamente nessuno) ai sentimenti. Del resto una tigre potrebbe affezionarsi a un cervo?

Lo scatenarsi della pandemia zombie non sembra dapprima costituire una minaccia per le tribù di vampiri presenti sui vari continenti. Gli zombie non danno loro la caccia, non li considerano cibo, quindi li ignorano completamente.
Per settimane i vampiri sembrano perfino godere del tracollo della civiltà, evento che alcuni di loro hanno già vissuto in altre epoche (la peste nera, le due guerre mondiali e altri eventi simili), finché qualcuno tra i più svegli e lungimiranti si accorge che gli zombie stanno rapidamente assottigliando le “riserve di caccia” dei succhiasangue. Se la pandemia dovesse diventare irreversibile, come sembra, i vampiri potrebbero presto rimanere senza viveri.

A questo punto i vampiri devono decidere se ignorare il pericolo, sperando che la pandemia non superi il punto di non ritorno, o se agire e difendere il loro bestiame. Non è semplice fare una scelta, anche perché i vampiri, seppur intelligenti, non sono geneticamente predisposti per fare progetti costruttivi o preservativi. Del resto sono predatori alfa.

La storia di Extinction Parade è in sostanza questa e funziona, è divertente e riuscita.
Il racconto da cui è tratto il fumetto narrava tutto ciò che era utile sapere, mentre la graphic novel “allunga il brodo”, andando a comporre una piccola saga composta da più volumi (il secondo e il terzo sono già disponibili in inglese, ma senz’altro arriveranno anche in Italia, pubblicati da Panini Comics.

end-of-a-species


(A.G. – Follow me on Twitter)

Segui la pagina Facebook di Plutonia Experiment

Archiviato in:fumetti, recensione, zombie

Informazioni su 'Alessandro Girola'