da Arte, Aprile 2014| L’artista visivo, scrittore e poeta Nanni Balestrini (Milano, 1935) è in mostra da Fondazione Marconi fino al 31 maggio con Dominare il visibile, un progetto pensato ad hoc per la galleria milanese attraverso due sezioni di opere ben distinte. Al primo piano il lavori più noti dedicati al ciclo I maestri del colore, dove Balestrini, anima attiva del Gruppo 63 e poeta dei Novissimi, rielabora opere di Paolo Uccello, Fernand Léger, Paolo Veronese, Eugène Delacroix, El Greco e Rubens, applicando testi e scritte ritagliate e liberamente estrapolate da giornali e riviste. Un intervento per unire due linguaggi: quello visivo e quello della parola. Al secondo piano invece la sezione dedicata ai Neri: una serie di lavori più recenti e inediti, esposti in Fondazione per la prima volta. Il tema della distruzione è proposto attraverso la tecnica del collage, ma con l’aggiunta di grandi macchie nere che incombono su questi “paesaggi verbali”, sempre tratti da supporti mediatici contemporanei. La “distruzione” è una tematica che Balestrini aveva già presentato alla Fondazione Marconi nel 2012, con l’opera monumentale Tristanoil: un video lungo 100 giorni (2.400 ore), protagonista successivamente a Documenta di Kassel nel 2013. In occasione di Dominare il visibile è stato pubblicato il Quaderno della Fondazione n.13, con un testo di Francesca Pola. Balestrini oggi vive e lavora tra Roma e Parigi.