George Lincoln Rockwell and members of the American Nazi Party attend a Nation of Islam summit in 1961.
George Lincoln Rockwell (1918-1967) è stato il più famoso neonazista americano. Un vero e proprio punto di riferimento per i moderni gruppi e gruppuscoli di suprematisti bianchi, di skinhead e di razzisti assortiti che compongono l’eterogenea popolazione di estrema destra degli Stati Uniti. Di loro non si parla mai granché, ma la recente elezione di Donald Trump ha dato visibilità a questi movimenti, perché hanno votato in massa (a dispetto delle loro divisioni decennali) il miliardario dalla capigliatura caricaturale.
Ai tempi in cui Rockwell predicava la profonda disuguaglianza tra bianchi e neri, era visto come una caricatura, come un acculturato ma odioso razzista. Cosa che lui non rinnegava di essere.
Fondatore del Partito Neonazista Americano, Rockwell rimase una figura estremamente marginale nel panorama politico statunitense. Del resto, con le idee di cui si dichiarava fiero portavoce, non poteva sperare di ottenere dei risultati di alcun tipo.
Per assurdo ci fu solo un breve periodo in cui i nazisti di Rockwell guadagnarono visibilità, spessore mediatico e le prime pagine dei giornali, ovvero quando strinsero un’improbabile alleanza coi suprematisti islamici della Nation of Islam.
Ovvero con personaggi quali Malcom X e Elijah Muhammad.
Rockwell odiava i negri.
Li riteneva a stento esseri umani. Spesso li definiva “scimmie con l’anello al naso”, “animali selvaggi” e proponeva, come soluzione ai problemi di convivenza tra bianchi e neri, la deportazione di quest’ultimi in Africa.
Eppure il nemico numero 1 per Rockwell era un altro. Da buon discepolo della dottrina hitleriana, il leader neonazista americano odiava soprattutto gli ebrei. Oltre a ribadire tutte le presunte colpe che le SS attribuivano al Popolo Eletto, Rockwell ne muoveva anche un’altra: a suo dire gli ebrei sarebbero stati tra i grandi finanziatori della tratta degli schiavi afroamericani.
Da qui, il suo punto di contatto con Nation of Islam (NOI), la potente organizzazione nata nel 1930 a Detroit, e presto diffusasi in buona parte degli USA. NOI si definiva una “setta islamica militante”.
Il suo più illustre ideologo, Elijah Muhammad, predicava la necessità che tutti i neri d’America tornassero all’islamismo, regione principale delle loro terre d’origine (l’Africa).
Una riunione di Nation of Islam (1961).
NOI predicava – e predica tutt’ora – il suprematismo nero. Altro non è che la versione “black” di quanto sostengono gruppi come Nazione Ariana. Il loro credo può essere riassunto in questa semplice citazione:
La razza umana nera è la superiore.
Di nuovo, tutto ciò sembra all’antitesi di ciò che sosteneva Rockwell, eppure lui e Elijah Muhammad strinsero un’alleanza che spinse il leader islamista a invitare il capo dei neonazisti a parlare a un grande evento organizzato da NOI, a Washington.
Fu così che il giovane nazista e un drappello di suoi collaboratori (una decina) si trovarono a esporre le loro teorie ariane e antisemite a un pubblico di circa 8000 afroamericani più che perplessi.
Per un malore, Muhammad disertò il raduno, ma fu degnamente sostituito da Malcom X, legato a Rockewell da una reciproca stima.
Sebbene buona parte dei presenti accolse il nazista a insulti e sberleffi, Malcom X difese il suo intervento e sgridò i fratelli islamici per averlo accolto male.
L’antisemitismo (discreto ma presente nei sermoni di Malcom X, e palese in quelli di Muhammad) era il collante tra i due gruppi, ma c’era dell’altro. Già un anno prima del meeting di Washington, il NOI e Il Partito Neonazista Americano avevano stipulato un accordo segreto di non belligeranza, che coinvolgeva anche il potente KKK di Atlanta.
Il patto consentiva agli islamici neri di Atlanta di potersi riunire senza problemi nella locale moschea. In cambio i militanti del NOI davano via libera al piano dei bianchi di attuare la segregazione razziale.
Da quell’incontro Rockwell trasse l’entusiamo per sognare in grande. Si immaginava di salire al potere entro il 1972, radunando tutti i neonazisti d’America a Washington, protetto da una falange di “coraggiosi neri al comando di Elijah Muhammad”. Protetto da chi? Dai poteri forti e ostili al suprematismo, ovviamente foraggiati dai terribili ebrei.
L’alleanza ebbe un secondo incontro, a cementare l’improbabile amicizia.
Il NOI radunò ben 12.000 militanti a Chicago, un anno più tardi, e i neonazisti vennero di nuovo incitati a parlare alla folla.
Rockwell, che non era stupido, evitò di mostrarsi autoritario e parlò invece con la giusta dose di ironia. Si disse contrario “fino alla morte” alla mescolanza razziale. Cosa che, a suo dire, lo accomunava ai seguaci di Elijah Muhammad.
Furono i dissidi interni al NOI a rovinare l’accordo tra i due gruppi. Malcom X abbandonò Muhammad (e con esso il giovane aspirante dittatore bianco) e portò con sé una fetta importante di iscritti a Nation of Islam. Malcom X cambiò idea e scrisse a Rockwell di essere pronto a combattere i suprematisti ariani, se solo avessero fatto del male alla sua gente, compresi i tanti neri esterni a NOI.
La fine di Rockwell fu tragica. Citando Wikipedia:
Il 25 agosto, Rockwell fu raggiunto da alcuni proiettili di ritorno in macchina dalla lavanderia Econowash sita al centro commerciale Hills Dominion nel blocco 6000 di Wilson Blvd in Arlington. Con le ultime forze uscì barcollando dall’uscita anteriore dal lato passeggero della vettura, spirando dopo pochi passi con il viso rivolto sul marciapiede.
A causa dei colpi che avevano perforato alcune arterie vitali, Rockwell morì di emorragia due minuti dopo l’agguato senza che i soccorsi potessero far niente al loro arrivo. I testimoni indicarono alle autorità la presenza di un uomo posizionato sul tetto del centro commerciale al momento del fatto, poi scomparso poco dopo. Mezz’ora dopo l’assassinio, fu fermato ad alcune miglia di distanza ad una fermata di un autobus John Patler, ex membro del partito nazista americano, e arrestato come sospetto per l’omicidio.
Ancora oggi, tuttavia, Nation of Islam e nazisti d’America hanno rapporti amichevoli.
Le due organizzazioni sono ufficialmente alleate, tanto che il Partito Neonazista d’America è perfino aperto a “simpatizzanti non ariani”.
Assassination of George Lincoln Rockwell founder of the American Nazi Party by former party member John Patler.
Articolo di Alex Girola: https://twitter.com/AlexGirola
Segui la pagina Facebook di Plutonia: https://www.facebook.com/PlutoniaExperiment/
Segui il canale Telegram di Plutonia: https://telegram.me/plutonia
Archiviato in:cospirazionismo, personaggi, Senza categoria, storia