Iron and Steel's passionate love, mixed media on canvas, 150×120 cm, 2009
Tra i giovani artisti cinesi, Wang Yaqiang rappresenta, certamente, un “caso a parte”.
Nato nel 1977, egli vive e lavora a Xinxiang nella provincia di Hennan.
Wang è un architetto d’immagini ben conosciuto per le sue decontestualizzazioni di corpi-cartoon che galleggiano in ambientazioni surreali. Un forte senso di mistero pervade queste tele enigmatiche, dove manichini eternamente giovani, se ne stanno come in uno stato di allarme, attendendo una soluzione. La semplicità formale e la fredda progettazione ricordano, infatti, la ricostruzione di una scena del crimine in cui soggetti e oggetti sfumano nell’assoluta mancanza di contesto e di logica. Si tratta di una pregnante atmosfera ateorica difficile da cogliere e, nell’addentrarsi, ecco che immediatamente il senso ci sfugge nuovamente trasmettendo qualcosa di simile all’indifferenza.
Wang Yaqiang rivela nelle sue opere la passione per la cartografia, ma anche i ricordi della sua infanzia e l’esperienza professionale come agente di polizia.
Jin Shan, "Retired Pillar", 2010, Installation, latex, synthetic glass, blast blowe, timer, 303cm x 120cm x 30 cm
Jin Shan Nasce nel 1977 nella provincia del Jiangsu, in Cina. Oggi vive e lavora a Shanghai.
Jin Shan, grazie all’acuto intuito, riesce nei suoi lavori a mettere a fuoco l’irrazionalità che ci circonda. Quello che le sue opere suggeriscono al primo sguardo è la verità che non sempre abbiamo il coraggio di affrontare, ma che è profondamente insita nella nostra quotidianità. Quando sociologia o antropologia urbana tentano di spiegare la relazione tra uomo e società, il linguaggio logico convenzionale risulta inutile. Per questo, Shan sceglie l’ironia come linguaggio artistico per esprimere le sue idee.
Moltissimi sono i pilastri in stile romano disseminati in giro per la città di Shanghai che rivelano la profonda influenza coloniale avuta in passato sulla cultura locale. Persino i nuovi edifici presentano varie colonne come sofisticato motivo ornamentale, ma ovviamente queste sono completamente snaturate e mal interpretate. La nuova incarnazione nasconde il vuoto desiderio di esprimere un paradigma di potere e autorità ormai passato. Retired Pillar rappresenta un pilastro in lattice collegato ad un timer che lo riempie d’aria a ritmo cadenzato, simulando una respirazione. Il respiro è faticoso e appesantito.. quasi morente.
“Flower”, 2009, Installation nutrition and microorganism
Cheng Youtong nasce nell’81 a Guangzhou e ora vive e lavora a Pechino, dove da alcuni anni, la sua ricerca artistica l’ha portato a confrontarsi con lo sviluppo dei microorganismi e sulle loro interazioni. Tutto ha avuto inizio nel 2003, l’anno segnato dall’inquietante epidemia di SARS. L’artista, turbato dalla portata del fenomeno, inizia la sua un’indagine estetica che dopo ben quattro anni di ricerca lo porta finalmente ai primi risultati. Durante questo lungo periodo di sperimentazione Cheng ha affinato alcuni accorgimenti tecnici per il mantenimento e il controllo dei batteri. Si tratta di materiali organici che provengono dal corpo umano o dalla natura, che l’artista recluta nella nostra quotidianità, lasciandoli poi interagire tra loro finché non viene raggiunto lo stato di interesse. Il lavoro artistico si divide in due fasi: inizialmente l’artista lascia che la natura faccia il suo corso e poi ne arresta lo sviluppo, fissandola nel tempo.
Sun Xun, " Mythos", 2006, still da video, 5’15’’
Nato nel 1980 a Fuxin, nel nordest della Cina, Sun Xun è uno dei pochi giovani artisti contemporanei cinesi che produce consapevolmente arte politicamente impegnata. Le sue animazioni conducono lo spettatore attraverso paesaggi umani a sfondo politico che prendono spunto dalle circostanze particolari del trascorso personale dell’artista.
Sun Xun crea lavori che combinano i new media con rendering disegnati a mano e materiali tradizionali. Per creare le sue meticolose animazioni, l’artista produce un gran numero di disegni, i cui soggetti variano da elementi che ricerca nella storia o nella politica internazionale, fino a comprendere il mondo naturale. Poi, filma tutti i disegni in sequenza una alla volta, al fine di creare un senso di movimento, che suggerisca il passare del tempo, le macchinazioni della storia e la bellezza insita anche nelle forme più semplici.
Xue Jun, The Trace of the Earth, No. 6, Oil on canvas, 200×150cm2006
In questa serie, Xue Jun, presenta architetture fluttuanti e oniriche che avvolgono l’osservatore con falsamente e spensierata. La leggerezza della struttura priva di prospettiva, di concretezza e di solidità, cela, in realtà, il dramma della lotta al potere. Sono edifici noti, carichi di storia, sagome che l’artista riempie con un sottile composto di materia simile a tessuto biologico. Una sorta di organismo vivente che giace su una tavolozza di colori improbabili.
Questa copertina è stata selezionata da Cecilia Freschini
(Particolare)
“Dress” N°5, 2007, photography, 100 x 180 cm
Questa copertina è stata selezionata da Cecilia Freschini
“Anti-terrorism Chess” - Woodcarving - 120cm x 120cm x 80cm - 2004
Questa copertina è stata selezionata da Cecilia Freschini
“Tree05”, 2006, ink on photo, 60x43cm, 2006, Ed 3
Cindy adotta come punto di partenza del suo lavoro l’inchiostro e lo svincola, dopo 5000 anni, dalla subordinazione al pennello. Durante le performance l’artista rimane quasi passiva, lasciando che l'inchiostro nero fluisca sulla superficie fotografica bianca, formando rivoli, vortici, nuvole o alberi… Coi suoi video, documenta proprio questo viaggio astratto del flusso verso lidi figurativi.. "Puoi vedere tutto accadere proprio lì. A volte la vita scorre troppo velocemente, dobbiamo rallentare e osservare ogni movimento” Cindy Ng Sio Ieng
Questa copertina è stata selezionata da Cecilia Freschini