Lobodilattice incontra Mirka Pretelli
Cosa rende un artista affermato? il consenso della critica, il consenso del pubblico, o le vendite?
Un artista si afferma prima di tutto nel tempo.
Nella logica del sistema penso siano tre parametri più o meno di egual importanza/influenza, sono concatenati.
La critica può agire nel determinare il successo economico in termini di vendite. Riguardo al pubblico parlerei di apprezzamento più che consenso.
L’artista credo capisca l’importanza di guadagnare visibilità e avere un pubblico fedele.
Potresti descrivere qual è la costruzione di una tua opera e i materiali che preferisci?
Il lavoro sostanzialmente nasce da un’idea madre che viene modificata e contaminata da impensabili influenze. Il resto nasce naturalmente più naturalmente agisco come se sapessi quello che sto facendo.
Principalmente dipingo su supporti di legno. Supporto al quale sono “affezionata” , che mi da possibilità sempre nuove.
( Miirka Pretelli - Serenità nomade (La coperta), acrilico su tavola, 24x39cm, 2009.)
Potresti descrivere/sintetizzare in poche parole la tua ricerca artistica?
Sono spinta dalla convinzione e dalla necessità che crearmi una dimensione personale, sia inevitabile e fondamentale per alimentare continuamente la mia creatività.
Lavoro in parte con la memeoria, che è quindi labile e mutabile, mi serve per “mettere in scena” piccole brevi storie. Quindi seguo un processo volontario ma involontario allo stesso tempo.
Una memoria contaminata, che dialoga con altro, con riflessioni veloci che si traducono in immagini…
Mi piace sempre piu essere influenzabile da ciò che arriva dall’esterno.
Devo molto al mio spirito da archivista, di immagini, foto… che mi permete di dare vita ad associazioni improvvise e spontanee.
Potrei esprimere il processo creativo citando una dichiarazione del pittore Kirchner: “produrre un’immagine e dare forma alle idee è uno sforzo muscolare”…
Per me è insieme mentale e muscolare, tutto il corpo vi partecipa.
Arte è anche o sopratutto vernissage e mondanità?
Anche, ma in minima parte.
Vernissage (e mondanità) ne sono un piccolo contorno.
Io purtroppo o per fortuna vado molto ad umore, a volte mi piace essere presente alle inaugurazioni a volte meno.
Se dovessi spiegare l'arte contemporanea ad un bambino cosa diresti?
Enjoy
(MIrka Pretelli - Giragira, acrilico su tela, 50x70cm)
Che musica ascolti?
Mai abbastanza.
Per la vita le selezioni di Sebastia_no.
Che libri leggi?
Scelgo libri in maniera disordinata, a seconda del momento. Quindi spesso ne porto avanti piu contemporaneamente. Mi piacciono le raccolte di racconti…
Sempre meno riesco a seguire un autore in particolare o un genere in particolare. Mi piace leggere le biografie di musicisti, artisti, ultimamente ho una fissa per quelle sulle regine.
Cosa guardi in televisione?
A volte mi capita di credere che guardare la televisione aiuti ad aumentare un senso critico:
a volte, più ti rendi conto di quanto certe cose siano brutte o insensate più si impara a selezionare…
Ho la televisione e se ne ho voglia la guardo. Non posso scegliere liberamente cosa guardare, l’antenna decide cosa, per quanto tempo e dove mi posso posizionare perchè sia in grado di sintonizzarsi…
(Dopo la festa, acrilico su tavola, 14x21cm, 2009)
Hai un colore preferito?
Non saprei sceglierne uno solo.
Ci sono colori-Mirka e colori non-Mirka
Non ho un rapporto con il colore arancione. Non amo particolarmente i colori sulle tonalità del marrone, mi sembrano meno decisi o ad ogni modo trovo che non mi donino.
Ma tutti i colori hanno un loro perché… alcuni mi sono più simpatici altri meno.
Artista preferito? (vanno bene anche artisti contemporanei)
Le mie nonne tra le più contemporanee.
Confrontandomi con il vasto panorama artistico:
ringrazio di essere ogni giorno più curiosa e vulnerabile nei gusti, per essere in grado di riscoprire, conoscere e crearmi sempre nuovi artisti preferiti tra quelli viventi e non viventi.
Oggi pomeriggio gli artisti-alleati sono:
alcuni pittori della scuola Pont-Aven ai Nabi
Henri Roussea
Rayn mendoza
Amo il lavoro fotografico di Nan Goldin, è d’impatto e poetico allo stesso tempo,
di Elina Brotherus, Janeta Eyer per l’aspetto della messa in scena.
Anche quello di Cindy Sherman.
Da Artista, potresti descriverci quale pensi essere il compito di un buon critico d’arte?
Avere un’accentuata sensibilità. Dialogare con l’artista, avere brillanti e sottili intuizioni.
(Mirka Pretelli - p_1, acrilico su tavola, 20x25cm)
Leggi riviste d’arte? Quali?
Si, ma non sono costante. Nemmeno nella scelta sono costante.
Cosa pensi della diffusione dell’arte attraverso le nuove tecnologie, il binomio arte/internet,
aiuta o penalizza?
Penalizzare sicuramente no, e sicuramente può aiutare. Accellera certi passaggi e forme di comunicazione e divulgazione.
[ PAROLA AGLI ARTISTI 16, intervista a Mirka Pretelli, pubblicata su Lobodilattice il 15-03-2010 ]