Quanto fascino nella figura di Satie. Compositore parigino, vissuto a cavallo tra 800 e 900, che incanta con la delicatezza delle sue melodie, sospese e inafferrabili. Pone l'accento sul "non suonato". E nel silenzio equilibra l'emozione della musica.
Grande collezionista di ombrelli, che teneva rigorosamente nascosti. Così come di abiti di velluto, che possedeva in enormi quantità. Tutti uguali.
"Sai, bisognerebbe creare della musica d'arredamento, cioè una musica che facesse parte dei rumori dell'ambiente in cui viene diffusa, che ne tenesse conto. Dovrebbe essere melodiosa, in modo da coprire il suono metallico dei coltelli e delle forchette senza però cancellarlo completamente, senza imporsi troppo. Riempirebbe i silenzi, a volte imbarazzanti, dei commensali. Risparmierebbe il solito scambio di banalità. Inoltre, neutralizzerebbe i rumori della strada che penetrano indiscretamente dall'esterno"